Nobu: per me è normale !

non solo sushi da Eito

una piacevole serata a cui hanno dato il nome 2.0 social media dinner: m’invitano, partecipo con piacere, mi diverto ad assaggiare i delicati equilibri di sapori della cucina giapponese (interpretata da Nobu, ex chef del Four Seasons di Tokio, da 4 anni alla guida dei fornelli di Eito, il primo ristorante giapponese di Firenze) che, ovviamente, non è solo il classico sushi oramai un pò inflazionato, spesso di dubbia fattura, ma anche tante altre preparazioni . . .
E’ il mio modo per alleggerire la pressione di una dura giornata di lavoro: tante visite, tanta tensione emotiva, tanta concentrazione per cercare di fare sempre al meglio il mio lavoro ed alla sera un momento di eno-gastro-relax per ricaricare le batterie ed essere in forma per il giorno dopo, altrettanto impegnativo.
Della cena non dirò nulla, ne hanno già parlato, abbondantemente, alcuni dei miei commensali: dirò invece che mi son visto, per un momento, molto simile a Nobu . . .
Che c’entra il cuoco giapponese con il medico ecografista & dopplerista ?
Gaia, una delle titolari del ristorante, ci confida che si è raccomandata con Nobu: è una cena particolare, deve impegnarsi e dare il massimo!
Risposta di Nobu: per me è normale, m’impegno sempre al massimo, ogni piatto è preparato sempre con la massima cura !
E m’ha fatto proprio venire in mente il mio lavoro, quando qualche paziente mi chiede di guardare con particolare attenzione il rene destro (ho dolore proprio qui!) come se, sentita la sua richiesta, io facessi un esame tutto sommato un pò distratto ma con la massima attenzione proprio lì, dove il paziente ritiene più importante.
La serendipità m’ha insegnato che bisogna tenere sempre alta l’attenzione, prestare orecchio a ciò che il paziente ti racconta senza mai abbassar l’attenzione chè la sorpresa, spesso sgradita, è in agguato: più democratica della malattia non ce n’è  . . .
Due mestieri molto diversi – il mio e quello di Nobu – in cui, per chi vuol far bene, è indispensabile sempre la massima e costante attenzione ai dettagli !

Mi hanno sorpreso in particolare Soba (zuppa di pesce con tagliolini di grano saraceno) e Yokan con panna (gelatina di fogli di soia): se siete curiosi di sapere cosa s’è mangiato leggete il resoconto di Andrea Gori, di Jury Grappolo Rosso, di Marina Iovino (in cui si approfondisce anche la scelta km zero dei soci del ristorante) e di Nelli ioamofirenze.

Se avete voglia potete studiare la SEZIONE VIII (PRODOTTI DELLA PESCA) paragrafo D (REQUISITI RELATIVI AI PARASSITI) del REGOLAMENTO (CE) N. 853/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, 29 aprile 2004 (norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale): I prodotti ittici di seguito precisati devono essere congelati a una temperatura non superiore a –20°C in ogni parte della massa per almeno 24 ore; il trattamento dev’essere eseguito sul prodotto crudo o sul prodotto finito.
La normativa italiana che regola la somministrazione di pesce crudo o fresco è la Circolare 11 marzo 1992, n. 10. “Direttive e raccomandazioni in merito alla presenza di larve di Anisakis nei pesci.” (pubblicata in G. U.  62 del 14 marzo 1992), testo integrale cliccando qui

Ho già scritto vari articoli riguardo a sushi, pesce crudo ed anisakis.
Leggi anche i numeri, inquietanti, del commercio di pesce in Italia: su repubblica.

1 commento su “Nobu: per me è normale !

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