antibiotici (per uso non terapeutico)

Se niente importa Perché mangiamo gli animali? Di Jonathan Safran Foer

leggendo il libro di  Jonathan Safran Foer Se niente importa Perché mangiamo gli animali? mi imbatto in questa incredibile notizia: negli USA a fronte delle 1300 tonnellate/anno di antibiotici somministrate per scopi terapeutici agli esseri umani,  sono propinate a scopo preventivo 8000 (ottomila!) tonnellate/anno di antibiotici al bestiame d’allevamento . . .
A me sembra molto chiaro che una strategia del genere è folle, il rischio che si generino pandemie (vi viene in mente qualcosa?) generate dall’antibiotico-resistenza è di sicuro presente: per risparmiar qualche euro (avere pollo & manzo a buon mercato chiudendo tutti e due gli occhi sulle modalità di produzione, chè oramai non si può più parlare di allevamento) il sistema industriale sta generando mostri !
Leggete il libro, scritto con passione, puntigliosamente documentato.
La fonte è il New York Times che cita la Union of Concerned Scientists

4 commenti su “antibiotici (per uso non terapeutico)

  1. E’ un libro molto bello, non il solito libro per convincerti a diventare vegetariano, pieno di particolari orripilanti. E’ un libro scritto da uno che si pone una semplice domanda e alla fine è il lettore a porsela. La risposta non è difficile 🙂

  2. beh
    i particolari orripilanti ci sono tutti
    🙂
    ottimamente documentato, sempre pacato: un eccellente punto di partenza per iniziare a riflettere sui risultati (inimmaginabili) della distanza che abbiamo messo tra il mangiare e la produzione del cibo . . .

  3. Si, qualche particolare c’è, in effetti 🙂
    Ma il tono, mai polemico, casomai stupito nell’analizzare questo tipo di produzione lo rende, mi auguro, una lettura interessante per tutti. Quando un chilo di maiale costa come un chilo di pane, qualche riflessione andrà pur fatta!

  4. il problema, nell’era del tutto mi è dovuto e subito, è iniziare a far pensare la massa che è un pò ottenebrata dai modelli pubblicitari . . .
    la tua affermazione sui costi irreali (chè i costi ambientali non sono in nessun modo calcolati) di alcuni prodottilargamente disponibili è del tutto corretta

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