PRECARIATO

sono un precario, di lusso , ma precario ….
Sono molti mesi che mi scontro con la difficile situazione economica di uno dei centri presso cui lavoro e mi rendo conto che alla lunga inizio a risentire, a livello psicologico, di un così lungo periodo di incertezza.
Ricordo benissimo come a dicembre 2006 l’assemblea d’istituto si concluse con grandi congratulazioni per il bilancio IN ATTIVO (l’unico ente sanitario d’Italia a presentare un bilancio non in rosso) e come pochi mesi dopo ci siamo ritrovati nell’incubo di quasi 20 milioni di euro di passivo.
Pare si sia capito chi è responsabile, nessuno s’interessa del perchè ….
Di fatto ci troviamo (io e tanti colleghi come me) a barcamenarci – in quanto precari la fuga è molto più facile – tra il fuggire ed abbandonare la barca che va a picco ed il restare (per una serie di motivi, non ultimo che – per quanto mi riguarda – si erano create, prima della scoperta dell’ammanco, favorevoli condizioni di lavoro, non solo economiche ma anche didattico-scientifiche ).
Non posso non chiedermi come impatta il precariato su tante categorie meno avvantaggiate della mia: il lavoro, magari, lo trovi di sicuro ma il ricatto psicologico da parte del più forte (che resta sempre il datore di lavoro) diventa sempre più pressante e mi inizio con chiarezza a percepire che tanti di quei diritti dei lavoratori che sono stati conquistati – con la dura lotta – nel secolo scorso stiano, leggiadramente, svanendo come se fosse la cosa più normale, come se non ci fosse nessuna alternativa al ritorno alla giungla (lavorativa) del XIX secolo ….

6 commenti su “PRECARIATO

  1. la riflessione era su questo aspetto
    Ed inizio a sentirmi minacciato io – pur nella mia posizione di precario di lusso, ovvero di libero-professionista …

  2. anche chi ha un lavoro a tempo indeterminato si ritrova a combattere con piccoli ricatti che ti rendono comunque la vita difficile..

  3. mbeh
    that’s life, da sempre
    non hai – da indeterminato/a – i problemi e l’eventuale ricatto della cessazione del rapporto di lavoro …
    🙂

  4. per quanto riguarda i ricatti, anche quelli di ordine psicologico valgono?perchè allora si potrebbe aprire una discussione su “ringrazia il cielo che lavori qua, anche se questo ti costa di salute mezzo stipendio tra psicologo, medicine,tempo buttato in seghe mentali e varie ed eventuali”. oppure ti dicono “sai tra un mese cominci a lavorare a roma..” e magari hai famiglia a milano..oppure..magari chiedi il part time perchè hai un bimbo e ti rispondono..ma prego..se vuole le diamo 3 anni e se ne può andare anche domani…
    caro dottore..lei ha ragione..ma non è tutto oro quel che luccica..mi creda.

  5. ci credo e non lo nego.
    Però però …
    se è un problema pagare il mutuo (esempio a caso) forse la pressione psicologica sarà maggiore per chi rischia il licenziamento, giusto ?
    E’ ovvio che tutto può esser vero, ma non venitemi a dire che ora se la passa peggio l’assunto a tempo indeterminato (che peraltro può contro-ricattare con assenze per ‘malattia’) rispetto al ‘determinato’ (che se si assenta immotivatamente rischia sul serio di doversi trovare un altro lavoro) ….

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