mi ha detto che sono intollerante !

ovviamente il paziente non si riferiva al suo carattere bensì ad un’intolleranza alimentare.
Non è che fosse molto normale, circa 50 anni, accompagnato da un amico (che sembrava altrettanto strano); il colloquio, in corso di visita, mi ha confermato l’impressione che fosse un pò lento o duro che dir si voglia: veniva a visita senza aver portato documentazione ma il sottoscritto, furbacchione, è andato a spulciare l’archivio (quello dell’Istituto in cui stavo lavorando) scoprendo che ne aveva fatte almeno tre, di ecografie . . .
Il problema: mi fa male il fegato !
Problema che il paziente aveva da anni, per cui aveva ripetutamente fatto l’ecografia che non aiutava a capire il motivo del dolore.
Descrizione classica, da parte del paziente, dei sintomi dell’intolleranza alimentare (Molti pazienti adulti giungono alla diagnosi dopo essere stati trattati, per molti anni, come se affetti da colon irritabile o altre malattie gastro-intestinali oppure dopo essere stati ospedalizzati più volte ed addirittura trattati chirurgicamente. Negli ultimi 20 anni sono aumentate le forme di malattia – celiaca – atipica o tardiva , caratterizzate da manifestazioni cliniche extraintestinali, con assenza o quasi di sintomi gastrointestinali, conseguenti al malassorbimento di sostanze nutritive): mi si gonfia la pancia quando mangio pane, della pizza poi non parliamo nemmeno!
Dopo la quarta volta mi spazientisco (gli ho già ripetutamente spiegato che nella zona che mi indica lui c’è anche l’intestino, che il suo fegato non mostra segni ecografici che possano far sospettare ad una relazione con il suo dolore) e sbotto: non ti fa male il fegato !
Scrivo all’attenzione del suo curante, a scanso di equivoci, che varrebbe la pena di fare un pò di accertamenti per valutare un’eventuale intolleranza; mi chiede Ma dovrò smetter di mangiare per sempre pasta, pane e pizza ?
La risposta, purtroppo, è si (e sottolineo che se ne parlerà comunque nel momento in cui si sarà arrivati ad una diagnosi di certezza, non prima!), al momento cura non c’è: se si scoprisse che sei intollerante al glutine (ovvero affetto da malattia celiaca) e mangi la pizza o il pane o la pasta i disturbi si ripresenteranno pari pari . . . .
Va via chiacchierando, ad alta voce, con il suo amico accompagnatore e purtroppo lo sento vociare, sulle scale: mi ha detto che sono intollerante !

Una gran fatica per spiegare, cercare di far capire che sembrerebbe . . .
Ma per lui la diagnosi è già fatta: mi ha detto che sono intollerante !!!

4 commenti su “mi ha detto che sono intollerante !

  1. Ciao,
    io non sono nè allergica nè intollerante, ma da quando ho smesso con il latte e i latticini stò meglio anche a livello di stomaco; e non ne sento per niente la mancanza, il latte di soia poi è buono !
    buona serata.

  2. cara Simonetta
    di fatto il componente che rende intolleranti al latte ed ai latticini è diffusamente presente in tanti alimenti oltre al latte ed ai latticini, dura la vita dell’intollerante . .
    Sul latte di soia, da medico gourmet autocertificato, non commento 🙂

    dal sito dell’ospedale bambin gesù
    Il trattamento consiste in una dieta che escluda cibi contenenti lattosio e quindi principalmente latte vaccino, latte di capra, latticini freschi, gelati, panna e molti dolci e biscotti contenenti latte.
    Bisogna stare molto attenti alle fonti nascoste di lattosio in quanto tale sostanza è usata frequentemente come additivo soprattutto nel prosciutto cotto, nelle salcicce e negli insaccati in genere.
    Anche molti cibi precotti e alcuni tipi di pane in cassetta possono contener lattosio.

  3. cara Lollina
    la tiroide non è una malattia, bensì un organo che tutti abbiamo 🙂
    ci sono molte malattie della tiroide, per lo più poco gravi: sarà bene, però, che tu ne parli di persona (esami alla mano) con il tuo medico di fiducia

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