la soddisfazione del paziente non è una misura della qualità dell’ assistenza sanitaria

e, sappiatelo: la medicina non è una scienza esatta !
I dati in tabella sono il risultato di un’inchiesta telefonica: nel 1997 tre ricercatori italiani e svizzeri telefonarono a un campione di cittadini svizzeri, inglesi, tedeschi, francesi e italiani e chiesero “Secondo voi la medicina è una scienza esatta?”
Stessa domanda ad alcuni esperti: solo una piccola minoranza, il 20% dei medici internisti e una minoranza ancora più ridotta, il 7% degli epidemiologi, dimostrava fiducia nell’esattezza della medicina.
I dati della ricerca danno ragione gli esperti: no, la medicina non è una scienza esatta.

Altro, inquietante, parametro è la qualità percepita ovvero la soddisfazione del paziente: secondo Antonino Cartabellotta Se la qualità si avvicina alle aspettative, la soddisfazione tende a essere indifferente; se invece le aspettative non sono soddisfatte, il cliente giudica il prodotto di bassa qualità.

Ma in medicina i consumatori non sono in grado di valutare tutte le caratteristiche del prodotto e vengono condizionati da elementi marginali del processo di acquisto. «La soddisfazione del paziente è influenzata infatti da tre determinanti: la relazione medico-paziente, i servizi alberghieri e l’esito clinico. Ma quest’ultimo, soprattutto nelle patologie croniche (come il diabete o lo scompenso cardiaco) e nella prevenzione (esami per la “diagnosi precoce”), non è valutabile a breve termine, la soddisfazione del paziente è condizionata soprattutto dagli altri due aspetti».

rapporto medico paziente
rapporto medico paziente

A testimonianza di quanto appena affermato: uno studio del 2012 condotto dai ricercatori del Department of Family and Community Medicine dell’University of California a Davis, Sacramento su oltre 50 mila pazienti, ha dimostrato che la soddisfazione del paziente non è una misura della qualità dell’assistenza: i pazienti sono soddisfatti, anche se hanno speso di più, e valutano la propria salute come eccellente, di fatto hanno, senza saperlo, risultati clinici peggiori.
Siccome paziente-cliente va soddisfatto, i medici tendono ad esaudire tutte le sue richieste prescrivendo un numero sempre maggiore di test diagnostici e di farmaci.
Più il paziente è insistente e maggiore è l’eccesso di interventi diagnostici (sovradiagnosi) e di prescrizioni terapeutiche (overtreatment) che ottiene; e poiché non è in grado di valutare adeguatamente sicurezza, efficacia e appropriatezza degli interventi, rischia di danneggiare la propria salute, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe.

sono solo alcuni dei punti interessanti di un lungo ed interessante articolo, su FOCUS

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