performing an ultrasound

l’ultima paziente della mattina, prima della breve pausa pranzo, è originaria della Somalia: la accolgo in ambulatorio e capisco subito che sarà uno di quegli esami difficili a causa della lingua; siccome capisce poco l’italiano mi chiede could you please speak english?
Mi trovo quindi ad effettuare l’esame e fornire le spiegazioni conclusive in inglese: non sono mai stato per lunghi periodi all’estero, il mio inglese è abbastanza scolastico anche se ho frequentato (qui a Firenze) un ragazzo inglese ed una professoressa di letteratura americana con cui ci si faceva, reciprocamente, lezione di lingua.
E’ stato comunque utile poter spiegare correttamente tutto quello che avevo trovato (i soliti noduli tiroidei) e le cose da fare in seguito e soprattutto sono stato molto contento della gratitudine mostrata dalla paziente che ha capito che l’inglese lo capisco e lo parlo, ma con una certa difficoltà rispetto all’italiano ….
😉

5 commenti su “performing an ultrasound

  1. dalla fissa per il “non infrequentemente” alla fobia per lo “sterilmente”. Mica avrai intenzione di riprodurti vero?

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