omicidio volontario

La procura ha chiesto in udienza preliminare di modificare il capo d’imputazione per il medico ayurvedico (laureato in Medicina, è anche il presidente della Atah, Associazione pazienti ayurvedici) accusato di aver sospeso le medicine a un bambino affetto da fibrosi cistica fin dalla nascita (in seguito morto, a sei anni, nel 2006): l’accusa è di omicidio volontario, nella specifica formula del dolo eventuale (la colpa di chi adotta un certo comportamento assumendosene i rischi).
In pratica il medico, stando all’accusa mossa dalla procura, sospendendo la terapia tradizionale e prescrivendo solo tisane alle erbe e polveri minerali, avrebbe accettato il rischio del possibile aggravamento (ed eventuale morte, come poi è stato) delle condizioni del piccolo paziente. Il processo è stato aggiornato al 10 dicembre 2009.
L’inchiesta fu aperta nel giugno del 2006 dalla Procura di Teramo (nelle cui vicinanze il bambino, originario di Cavalese in provincia di Trento, morì durante un periodo di vacanza), approdò poi a Bologna perché qui ha sedelo studio professionale del medico sotto accusa.
Nel corso delle indagini ha sempre negato di essere stato lui a ordinare la sospensione delle cure tradizionali. «Io non ho mai detto loro di abbandonare la medicina tradizionale, quando vennero da me avevano già smesso di andare al Centro specialistico di Verona», si difese il professionista.

NdS delicata vicenda: stando a quanto riporta il giornalista la sospensione della cura tradizionale è stata una decisione dei genitori, ma poi è il medico ad esser accusato di aver volontariamente provocato la morte del piccolo paziente . . .
Vediamo come andrà a finire!

1 commento su “omicidio volontario

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