medici disoccupati

Leggo questo articolo e non capisco bene di cosa si parli: la stra-grande maggioranza dei miei colleghi (a Firenze e dintorni) lavora, senza soluzione di continuità; tanti sono precari ma tutti lavorano , disoccupati proprio non ne conosco (se non per scelta). A seguire l’articolo.
A distanza di tre anni dalla fine degli studi sono ancora disoccupati: è il destino del 75% dei medici italiani. E’ il dato più allarmante che emerge dal primo ‘Rapporto sul precariato nella professione medica’, organizzato dalla Commissione Giovani medici dell’Ordine provinciale dei Medici, chirurghi e odontoiatri di Roma, e presentato oggi in Campidoglio. L’indagine è stata svolta inviando un questionario online a tutti i medici, e ha preso in esame gli ultimi 15 anni della sanità italiana. Il trend del 75% è riferito all’ultimo periodo disponibile, quello 2004-2007, ma anche nel recente passato la situazione era simile. “Anche nel 2001-2004 – si legge nel Rapporto – i camici bianchi disoccupati ammontavano al 74%”. La situazione però è radicalmente cambiata rispetto allo scorso decennio. Nel periodo 1995-1998, infatti, solo il 55% dei medici italiani era ‘a spasso’, a fronte di un 45% che esercitava stabilmente la propria professione. Ma le cose non sono così positive neanche per quel 25% che attualmente è occupato. Solo il 13% è infatti un lavoratore ‘stabile’, mentre il 12% è precario. “La situazione è drammatica – osserva Mario Falconi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma – e le colpe vanno ripartite. Le responsabilità sono infatti della politica, che spesso occupa in sanità spazi impropri. Non ci piace lo spoil system, la bravura dei medici non può cambiare al mutare delle maggioranze”. Da rivedere, secondo il presidente dell’Ordine, anche l’atteggiamento dei media. “Spesso si sfocia nello scandalismo – prosegue – e si usa la parola ‘malasanità’ solo perchè fa audience”. Obiettivo del Rapporto, spiega Luigi Laino, coordinatore della Commissione giovane medici, “è sottolineare le criticità di questo sistema e trovare dei punti in comune con le Istituzioni, prima che sia troppo tardi”. Il coordinatore auspica dei corsi di orientamento, al quinto anno di liceo, per tutti quei ragazzi che hanno intenzione di seguire la facoltà di Medicina all’università. “Bisogna fare capire ai ragazzi ciò che li aspetta – sostiene Laino – per evitare che le facoltà siano piene di studenti che per laurearsi impiegano anche 15 anni, intasando tutto il sistema. E chiediamo maggiore trasparenza alle aziende sanitarie, perchè oggi non conosciamo le loro piante organiche, spesso le aziende hanno meno medici di quanti ne sarebbero ammessi”. “Tra un anno ci rivedremo qui – conclude Falconi – e aggiorneremo il Rapporto. Vedremo quanto abbiamo fatto in 365 giorni per migliorare la situazione nella nostra Regione, e in questo senso ho già avuto qualche incontro con il presidente del Lazio, Piero Marrazzo. Da oggi in poi – termina – il 25 giugno sarà il ‘Giorno del precariato nella professione medica”.

1 commento su “medici disoccupati

  1. Sono l’Avv. Stefania Billante, referente per l’Italia per conto della New West Life, un’ importante società canadese che si occupa di consulenza per l’immigrazione con sede in Windsor (ON) Canada.
    In breve, il mio compito consiste nel raccogliere le istanze ed i curricula degli italiani che intendono emigrare in Canada e vagliare se gli stessi sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge canadese per poter presentare domanda di immigrazione.
    Potrete controllare le mie credenziali e quelle della società con la quale collaboro visitando i nostri siti web, di cui vi fornisco gli indirizzi: http://www.newwestlife.com (nella pagina about us troverete il mio nominativo inserito tra i collaboratori) e http://www.emigrazionecanada.it.
    Dato il valore e l’ importanza che tale incarico riveste per le evidenti ripercussioni occupazionali, in quanto consente a chi si trasferisce in Canada di poter trovare lavoro in una terra che offre grandissime opportunità, peraltro favorite dala sproporzione tra la vastità del territorio e la ridotta densità abitativa, Vi chiedo, cortesemente, di dare massima diffusione all’iniziativa, – anche e soprattutto nell’interesse dei vostri rappresentati e/o iscritti, fornendo così loro un’alternativa in un momento di crisi economica per il Paese – e di contattarmi al fine di trovare, insieme, le modalità più idonee.
    I miei indirizzi di posta elettronica sono: info@emigrazionecanada.it e stefaniabillante@alice.it.
    Mi preme molto sottolineare che la consulenza da me prestata, per conto della New West Life, unica società privata che agisce in Italia, facilita l’accesso alle normativa canadese in materia di flussi migratori,
    garantendo un rapporto diretto con il consulente di immigrazione ed una maggiore celerità nell’adempimento dell’iter burocratico, a differenza di quanto può avvenire rivolgendosi agli ordinari canali istituzionali per il disbrigo della pratica.

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