il metrò per milanesi

ieri, al lavoro, riflettevo su come le mie liste, le liste dei pazienti che visito tutti i giorni, riflettono i cambiamenti della società: non ho fatto un calcolo statistico serio ma direi che i vari extracomunitari (termine orrendo su cui mi sono già pronunciato, orrendo per la sua duplicità chè uno svizzero o un americano o un canadese o un giapponese non li chiama nessuno extracomunitari anche se lo sono a pieno diritto)  che vedo sono circa il 20 % dei pazienti in totale, tutti paganti (o il ticket o le tasse che consentono di accedere al SSN in quanto aventi diritto a pieno titolo) . . .
Sarà il caso di iniziare a pensare ad ambulatori separati per extracomunitari, così come si pensa a carrozze di metropolitana ad usum extracomunitarii ?

Sembra che la storia vada all’indietro, come se sti personaggi non avessero mai sentito dire del Montgomery Bus Boycott
L’1 dicembre del 1955, a Montgomery, Rosa, allora impiegata come sarta in un grande magazzino, stava tornando a casa in autobus e, poichè l’unico posto a sedere libero era nella parte anteriore del mezzo, quella riservata ai bianchi, andò a sedersi lì. Poco dopo salirono sull’autobus alcuni passeggeri bianchi, al che il conducente James Blake le ordinò di alzarsi e andare nella parte riservata ai neri. Rosa però si rifiutò di lasciare il posto a sedere e spostarsi nella parte posteriore del pullman: stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe (per giunta costretta anche a stare in piedi), ella rimase al suo posto. Il conducente fermò così l’automezzo, e chiamò due poliziotti per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine.

2 commenti su “il metrò per milanesi

  1. tutti paganti: se non altri, almeno questo è un argomento che prima o poi dovrà essere compreso. Viviamo in un sistema in cui chiunque lavora e paga le tasse contribuisce ai servizi di cui usufruiamo (scuola, sanità, vagoni della metropolitana etc.); se si deve mettere in atto una forma di emarginazione, tanto vale immaginare gli ambulatori per gli evasori totali, gli unici che non contribuiscono.

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