giornatuccia, eh ?

beh, caro Signor Paziente: lei arriva con comodo all’appuntamento, circa 35 minuti in ritardo rispetto all’orario della prenotazione.
Ma ero all’accettazione da un quarto d’ora (per la verità ero uscito a controllare, alla ricerca di pazienti: niente coda all’accettazione, il signore è stato accettato davanti ai miei occhi giusto un paio di minuti prima) afferma, per scusarsi.
Quindi è comunque arrivato in ritardo di venti minuti.
Oggi giornatuccia, eh ?
La risposta del paziente ritardario, che cerca di esser ironica (so bene che può succedere un incidente, o ci si può dimenticare: certo che se s’iniziasse con l’approccio giusto scusi dottore, sono in ritardo etc etc sarebbe tutt’altra musica; invece, nell’ottica del tanto mi tocca aspettare arrivo quando mi pare), mi fa arrabbiare ancora di più: caro Signor Paziente, che arrivi quando ti pare, lo capisci che invece non è per niente uguale ?
Con il tuo (e quello di tanti altri, oramai siamo quasi a metà puntuali e metà in orario random) comportamento contribuisci a rendere il servizio pubblico più scadente, per tutti!
E di questi tempi, con i tagli attuali e quelli ancor più pesanti che verranno, dovrebbe esser cura di tutti far si che il servizio pubblico (qualunque esso sia) funzioni al meglio, con l’aiuto di tutti, anche del paziente che deve consentire al medico di lavorare accuratamente, nei tempi più indicati per la miglior valutazione di ogni paziente . . .

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