ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L’ACQUA

ho ricevuto una mail che fa riferimento ad un articolo – stile catena di Sant’Antonio, oramai li riconosco a naso  – su un argomento che mi sta a cuore: da anni uso l’acqua comunale del Sindaco, ho smesso di acquistare acqua minerale per vari motivi.
Per cui sono sensibile ad un appello, sia pur dai toni allarmistico/scandalistici, come quello che m’arriva.
Decido pertanto di perdere un pò di tempo per capire quanto ci sia di vero – prima di mandarlo a centinaia di indirizzi ed alimentare la confusione – e, ovviamente, m’imbatto nell’ottimo blog di Paolo Attivissimo il Disinformatico che ha già trattato l’argomento: leggete con attenzione il suo articolo e ritornateci per le conclusione (indagine ancora in corso).
Riporto per intero l’articolo (ai fini di indicizzazione dei motori di ricerca) anche se in parte sembrerebbe non veritiero – ripeto, l’indagine di Attivissimo è in corso – e se siete curiosi andate a leggere, per intero, l’articolo della legge (Finanziaria 2009) a cui fa riferimento la giornalista.

ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L’ACQUA
di Rosaria Ruffini

Mentre nel paese imperversano discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell’acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l’articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve
essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica.Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l’acqua minerale). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l’acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%.
Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell’acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L’uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L’acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L’acqua è l’oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. Acqua in bocca.

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