studio ORME: punto di partenza per l’errore medico

Un primo lavoro “sicuramente interessante ma non esaustivo, e che non autorizza a trarre nessuna ipotesi. Anzi, sottolinea la preveggenza di Amami (Associazione dei medici accusati di malpractice ingiustamente) e di quanto affermato fin dal 2002″ dichiara Maurizio Maggiorotti, presidente dell’Amami riguardo ai dati pubblicati in questi giorni dall’Osservatorio sulla responsabilità medica Orme. “E’ infatti indispensabile – aggiunge – un Osservatorio del contenzioso e dell’errore a cui debbano confluire obbligatoriamente tutte le richieste di risarcimento e le denunce fatte in Italia, altrimenti ogni studio rimane inutilizzabile perché parziale. Senza l’obbligo di segnalazione qualunque osservatorio è assolutamente inutile, mentre i dati dell’Orme sono ricavati solo dalle sentenze del Tribunale Civile di Roma negli anni 2001-2007”, precisa. “Sarebbe come studiare la pandemia italiana del virus influenzale ottenendo i dati che provengono da 50 ambulatori medici di Roma”, dice. Per quanto riguarda la via della conciliazione “volontaria”, proposta dall’Ordine dei medici di Roma, Maggiorotti la definisce “retorica e fallimentare fin quando non si comprende la necessità dell’obbligatorietà di questo strumento. Il tentativo stragiudiziale del contenzioso, preliminarmente obbligatorio, sarebbe tra l’altro in linea con quanto accade negli altri Paesi europei”. Amami chiede dal 2002 di istituire un Osservatorio del contenzioso medico con obbligo di segnalazione e parimenti l’improcedibilità giudiziaria quale prima azione. “Fortunatamente – conclude Maggiorotti – la nostra proposta di legge è stata ripresa dal Senato che la sta discutendo in questi giorni. Se l’Aula la dovesse licenziare nella sua interezza, metteremmo fine a questa escalation di richieste di risarcimento dettate troppo spesso da voglia di facili guadagni”.

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