stop ambulatori per rischio violenza sessuale

È furioso Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg-continuità assistenziale, dopo l’ennesima aggressione, a Scicli in provincia di Ragusa, dove una dottoressa di 53 anni, alle 3 di notte, durante il turno di guardia medica, è stata violentata e picchiata a sangue. E ora è ricoverata in ospedale per la frattura di una gamba.
I 4 mila medici di continuità assistenziale «lavorano in condizioni assurde, fornendo un servizio ai cittadini per il quale dovremmo avere una medaglia al valore civile e non alla memoria», dichiara Scotti, ricordando che si sono contati anche dei morti negli ultimi anni, come Roberta Zedda uccisa nel 2003 in Sardegna (qui trovate l’articolo) e prima, in Puglia, Maria Montemuduro nel 1999. «
Siamo lasciati soli. Purtroppo – lamenta – anche dalla gente che dovrebbe aiutarci a difendere questo servizio», aggiunge il sindacalista che chiede alle istituzioni una maggiore attenzione.
«Se non ci saranno garanzie in questo senso – minaccia – saremmo costretti a chiedere ai medici di guardia di fare solo visite domiciliari, senza ambulatorio».

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