senza fine

come la canzone, famosa, di Gino Paoli fare il medico è un lavoro dal quale non ti puoi mai veramente staccare.

un Rioja del 1997
un Rioja del 1997

Vado ad una cena-degustazione con amici (una bella scelta di formaggi francesi, spagnoli, inglesi che si confrontavano con vini spagnoli, francesi e con una robusta birra artigianale toscana; una favolosa polenta della Garfagnana per spezzare la monotonia dei formaggi) e mentre si chiacchiera del più e del meno noto che nell’altra sala sta accadendo qualcosa: capisco che qualcuno s’è sentito male e mi alzo per andare a vedere.
Mi è capitato varie volte di intervenire, in borghese, sia per incidenti stradali che per altri motivi: vivo una gran tensione perchè sono cosciente che si possono fare scelte di grande impatto, magari sottovalutando un problema serio con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
Decido di far chiamare il 118, inizialmente il giovane avventore rifiuta di andare al DEA ma poi si è lasciato convincere, anche perchè continuava a star male, ad andare in ospedale per accertamenti.
Mi son quindi trovato ad interfacciarmi con gli amici che erano discretamente preoccupati, un pò di consulenza a volo (cosa può essere? Sarà grave?). Alla fine la cena è continuata, per noi in allegria, per il povero signore che si è sentito male l’epilogo è stato un pò più triste.
A me veniva da pensare, mentre assistevo e monitoravo questo giovane signore (più giovane di me): chi può veramente sapere cosa sarà della propria vita ? Esci di casa per andare ad una cena, dopo aver lavorato tutto il giorno, convinto di divertirti e rilassarti e finisci invece per ritrovarti – senza che sia chiaro il motivo – a terminar la serata al Pronto Soccorso . . .

8 commenti su “senza fine

  1. mi dicono che è tornato a casa, sta bene e ti ringraziano veramente tanto per come ti sei prestato tempestivamente al soccorso!!!
    Grazie Sabino!

  2. Sono d’accordo con te Sabino…io sono molto giovane (più di te credo 😉 ) e non mi è ancora mai capitato di dover prestare soccorso in borghese, ma temo molto questo momento…anche perché son convinta si rischi di fare più male che bene…

  3. @Sara
    di fatto con i soccorsi prontamente disponibili nelle zone urbane il rischio è abbastanza ridotto, è anche vero che tanti medici non hanno familiarità con l’urgenza / emergenza perchè la relazione abituale con il paziente è di altro tipo (magari l’hai studiato, anche di recente, ma sappiamo bene che un discorso è leggere sui libri o far l’esercitazione sul manichino e ben altra tensione comporta il dover agire – in tempi stretti – su un esser umano bisognoso di soccorso)
    Morale della serata: ristudiarsi il BLS
    🙂

  4. “Esci di casa per andare ad una cena, dopo aver lavorato tutto il giorno, convinto di divertirti e rilassarti e finisci invece per ritrovarti – senza che sia chiaro il motivo – a terminar la serata al Pronto Soccorso . . .”

    Che profonda riflessione…. dottore !!!

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