La felicità è contagiosa

La felicità è contagiosa e porta fortuna: per essere felici e scacciare la tristezza basta avere intorno qualcuno che è felice; sono sufficienti due o tre gradi di separazione: un amico di un amico è più che sufficiente a far colorare di pensieri positivi una giornata. La felicità, questo ha dimostrato la ricerca di Harvard, è un fenomeno sociale che per esplodere ha bisogno di contatti tra le persone. 
Attenti, però, a non interpretare male questo messaggio: si parla di felicità e non semplicemente di divertimento o di tempo trascorso senza pensare ai propri guai. La felicità è una cosa seria: è il risultato composito di piccoli pezzi di vita che, incastrati per bene come in un puzzle, rendono la persona più completa e soddisfatta di sé. “Per essere davvero pienamente contenti si dovrebbe essere aperti e accoglienti; si dovrebbe vivere insieme agli altri e non avere atteggiamenti egoistici o individualisti”, si legge nella ricerca. 
La ricerca ha fatto emergere anche un altro dato molto interessante: mentre la felicità è contagiosa, la tristezza non lo è. O meglio, la felicità per sua natura ha una dimensione di condivisione e di collettività, la tristezza di solito si cela e si vive in solitudine. 
Per chi è solo in questo periodo di feste e di lucine forse i ricercatori hanno un messaggio: buttarsi nella mischia e cercare di prendersi la felicità che gli altri sono disposti a dare, farsi contagiare. Meglio che restare in casa da soli a compiangersi.

Christakis NA et al. Dynamic spread of happiness in a large social network: longitudinal analysis over 20 years in the Framingham Heart Study. BMJ 2008; 337:a2338, doi: 10.1136/bmj.a2338

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