Gioco di squadra tra ospedali pubblici e privati per tagliare le odiate liste di attesa. Un’alleanza che, grazie ad accordi locali ad hoc, può portare a una riduzione dei tempi che va dal 60 all’80%. E’ questo uno dei dati emersi dal sesto Rapporto dell’associazione dell’ospedalità privata (Aiop) su ‘Ospedali e salute’, presentato oggi a Roma. Del resto sono gli stessi cittadini – rivela il Rapporto – a suggerire l’utilizzo di ospedali privati accreditati per ridurre i tempi d’attesa. Si tratta, d’altronde, di un problema che i cittadini conoscono bene, considerando che ben il 61,4% degli intervistati ha dovuto farci i conti, e di questi il 20% con attese di oltre 60 giorni. Davanti alle temute liste, spiega il Rapporto targato Aiop, due terzi degli intervistati ha aspettato con pazienza il proprio turno. Tutti gli altri, invece, sono corsi ai ripari rivolgendosi ad ospedali privati accreditati (7,1%), specialisti a pagamento (6,8%), intramoenia presso una struttura pubblica (6,3%) o cliniche private a pagamento (3,2%).
