Il farmaco nella storia

A metà Settecento, come tra il 1865 e il 1870, la farmacia del Cinghiale a due passi da Palazzo Vecchio (Firenze),  era solita ospitare tra spezie e medicamenti incontri di accademici. Oggi questa tradizione si rinnova in Santo Spirito dove il dottor Marco Zini , insieme a Giovanni Pallanti e al professore di storia moderna dell’Università di Firenze Giovanni Cipriani, da fine febbraio ha aperto al pubblico la sua farmacia in Santo Spirito una sera al mese organizzando incontri su Il farmaco nella storia: da rimedio empirico a strumento di benessere. «L’idea – racconta Zini anche esponente insieme al professor Cipriani dell’Accademia italiana di storia della Farmacia – ci è venuta ripensando alla farmacia come luogo tradizionale di aggregazione. Nei piccoli centri fino al secolo scorso la farmacia era vissuta dalla società civile anche come luogo di scambio del pensiero. A discutere con lo speziale, trovavi il prete, il maresciallo e il sindaco. Un cenacolo naturale di alta democrazia che ci piace riproporre in un’epoca in cui la cultura è quasi sempre approcciata in modo molto superficiale. Oggi infatti la società è cambiata e, con essa, le forme di comunicazione, e la divulgazione del pensiero che passa dai siti internet e dalla televisione; eppure ci piaceva riprendere in mano una tradizione a noi cara per farla rivivere con incontri su temi tutt’altro che scontati». Il ciclo di lezioni, tenuto dal professor Cipriani, è iniziato il 20 febbraio e si concluderà il 22 maggio. «È un primo esperimento che ha già dato i suoi frutti – commenta Giovanni Pallanti – perché sono in tanti a venire ad assistere a queste straordinarie lezioni. Sembrerà strano ma da Firenze sono passate tante idee nel passato che hanno cambiato e rivoluzionato il modo di curare e di pensare la medicina che in questa città ha scoperto alcune dimensioni oggi per noi scontate. La medicina sociale ad esempio o quella della salute mentale ». Durante le «lezioni», in cui il pubblico può intervenire, il racconto è affidato all’oralità precisa e sempre documentata del professor Cipriani che ripercorre dal Cinquecento all’Ottocento la storia del farmaco con riferimenti curiosi relativi ad avvenimenti e personaggi che hanno avuto un ruolo nella medicina e nella farmaceutica a Firenze. «L’intento è culturale e sociale – commenta Cipriani – perché un paziente consapevole deve sapere che le risorse che sono oggi a disposizione in campo medico sono il frutto di un percorso storico le cui radici affondano nella complessa evoluzione del pensiero scientifico dell’uomo». Si scopre così che se al tempo di Lorenzo de’ Medici si curavano i mali con polveri di pietre preziose pensando che la malattia fosse dovuta a strane congiunzioni astrali (Lorenzo malato di gotta e così curato morì per l’eccessiva presenza di cristalli nello stomaco) fu grazie all’adattamento del modello scientifico di Galileo Galilei alla medicina che il medico dei medici di Palazzo Pitti, Francesco Redi, inizierà quel percorso di grandi cambiamenti alla base della moderna medicina.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *

prenotazione