educare il paziente sui limiti della medicina hi-tech

“E’ necessario rendere consapevoli i pazienti delle cure a cui vengono sottoposti. Soprattutto se sono terapie altamente tecnologiche. Il rischio, altrimenti, è di curare la malattia e non il malato“. Parola di Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che commenta così le dichiarazioni di Benedetto XVI. Il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti al 110esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia, ha affermato che con la medicina hi-tech “il malato rischia di essere cosificato, cioè di diventare un oggetto, al centro di pratiche e regole che sfuggono completamente alla propria comprensione ed esperienza”.
Il paziente va infatti messo al corrente delle possibilità e dei limiti delle tecnologie moderne applicate alla medicina. Un compito che chiaramente spetta al medico, che rimane sempre la figura chiave per il paziente. Le parole, i gesti e le emozioni del camice bianco – conclude Bianco – non potranno infatti mai essere sostituite dalla tecnologia. Neanche la più avanzata”.

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