chirurgia bariatrica

strano termine per indicare una sotto-specialità chirurgica, che negli Stati Uniti è ormai diffusa e consolidata, con strutture dedicate esclusivamente a questo tipo di pazienti: gli obesi che si sottopongono ad interveto per ridurre la capienza dello stomaco e riuscire quindi a dimagrire.
Il bypass gastrico eseguito secondo la tecnica Roux-en-Y è l’intervento di chirurgia bariatrica più eseguito negli Stati Uniti. Gli esiti, quando l’operazione è eseguita in grandi centri con una bassa percentuale di complicazioni, riesce molto spesso a far ottenere ai pazienti una significativa perdita di peso con conseguente miglioramento della qualità della vita e delle patologie correlate all’obesità e un guadagno dell’aspettativa di vita. Tuttavia, esiste una casistica in cui gli effetti desiderati non sono ottenuti nonostante il successo tecnico dell’intervento. I fattori associati ai parziali o totali fallimenti della terapia chirurgica sono molti: genere maschile, il peso iniziale molto elevato, diabete, scarsa attività fisica dopo l’intervento, dimensione residua dello stomaco, scarso follow-up post chirurgico. Negli studi che si sono occupati di verificare i risultati delle terapie chirurgiche sono presenti alcune lacune, trascurando, per esempio, alcune variabili: valutare il diabete del paziente senza considerare il peso iniziale o viceversa, oppure non distinguere tra le diverse tecniche chirurgiche adottate. Fattore importante, quest’ultimo che influenza gli esiti nel lungo termine. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California, ha cercato di valutare i risultati considerando per la prima volta tutte le variabili possibili a un anno dall’intervento. Il gruppo preso in esame consisteva in 361 pazienti operati tra il primo gennaio 2003 e il 30 luglio 2006 presso l’ospedale dell’Università della California, a San Francisco. I dati, raccolti a 12 mesi da ogni intervento, hanno dimostrato che il diabete rappresenta un fattore di rischio importante per il fallimento parziale o totale del bypass gastrico, mentre età, sesso, peso preoperatorio, indice di massa corporea, accesso laparoscopico o con chirurgia aperta e ipertensione non influivano sulla perdita di peso dopo l’operazione. Sebbene questa ricerca sia stata effettuata su una coorte di pazienti operata presso un centro abbastanza importante, con variabili e caratteristiche che potrebbero essere riferite anche ad altri gruppi di pazienti, dati raccolti presso altre strutture potrebbero risultare differenti in funzione delle differenze demografiche e cliniche di altre ipotetiche coorti di pazienti. Per quanto riguarda i dati raccolti questa volta, è comunque possibile affermare che interventi di bypass gastrico consentono di ottenere importanti perdite di peso nella maggior parte dei pazienti. E’ probabile che una valutazione differente dei pazienti diabetici, con conseguente decisione di ridurre la superficie di stomaco rispetto a pazienti senza complicazioni metaboliche, possa essere utile per ottenere risultati migliori in percentuali più alte di pazienti. 
Campos GM et al; Factors Associated With Weight Loss After Gastric Bypass
Arch Surg. 2008;143(9):877-84

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