anoressia e bulimia: nasce timshel.it il sito per i disturbi alimentari

Il nuovo sito internet www.timshel.it sarà il punto di riferimento per i disturbi del comportamento alimentare – anoressia e bulimia, promosso nell’ambito del progetto del Ministero Guadagnare Salute, finalizzato a rendere più facili le scelte salutari.
”Sono circa 300mila i siti internet in Italia che inneggiano all’anoressia. Un fenomeno dilagante e preoccupante su cui il Governo ha deciso di intervenire su più fronti, tentando di offrire un’alternativa, proprio nella rete, con notizie positive date da esperti nel linguaggio adoperato dai giovani, come email, chat e forum”, ha detto il Ministro Meloni. In Italia – come ha spiegato il sottosegretario Fazio – sono almeno 3 milioni le persone tra i 13 e i 35 anni che soffrono di disturbi alimentari. E la soglia d’età si sta ulteriormente abbassando, arrivando a coinvolgere bambini di dieci anni. E il fenomeno che finora è stato maggiormente femminile, comincia a diffondersi anche nell’universo maschile. Sono disturbi che insorgono in giovane età e tendono a cronicizzarsi, creando seri problemi di salute pubblica, una vera e propria epidemia sociale. “Questo tipo di disturbi – ha affermato Fazio – richiede un’assistenza multispecialistica, spesso del tutto assente in molte zone del nostro Paese, costringendo di fatto famiglie e malati a un inter diagnostico assai lungo e viaggi della speranza. Il Ministero ha istituito una commissione che si sta occupando di avviare un percorso organizzativo per istituire in ogni regione centri pilota di riferimento, con ambulatori ad hoc accreditati a livello regionale, e servizi di ricovero anche in day hospital o in emergenza”. Per far fronte a disturbi sempre più dilaganti nella popolazione italiana, il ministero del Welfare ha già messo in campo diverse azioni, riprendendo in parte iniziative avviate con il programma “Guadagnare salute”.  Il primo livello di intervento è stata la creazione di una “rete osservazionale di cinque centri pubblici sentinella – ha continuato – per procedere a una mappatura dei servizi di assistenza esistenti e aggiornare le linee guida”. A ciò si sono aggiunti interventi di sensibilizzazione nella “comunicazione mediatica, dell’industria del cibo e delle diete – ha concluso Fazio – nel mondo della scuola e dello sport”. Lo sport, fattore generalmente di buona salute, può rappresentare – ha precisato Fazio – un fattore di rischio “in particolare per quelle discipline, come danza e ginnastica artistica, dove si richiede un controllo del peso costante”. “E’ fondamentale non lasciare fuori le famiglie dalla lotta ai disturbi alimentari – ha sottolineato il sottosegretario Martini –  Bisogna aiutare i genitori, anche attraverso una adeguata informazione, a riconoscere i primi campanelli di allarme di questa malattia come, ad esempio, nelle ragazze l’insorgere dell’amenorrea, per arrivare a una diagnosi precoce, a scegliere le cure migliori favorendo l’accesso ai centri specializzati. Altrettanto importante è che le famiglie siano coinvolte nelle scelte terapeutiche e nel percorso di rieducazione alimentare”.

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