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Dott. Sabino Berardino | ecografia a Firenze

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Sei qui: Dott. Sabino Berardino | ecografia a Firenze / 2016 / Luglio

Archive for month: Luglio, 2016

la pizza fa bene ? facciamo chiarezza su digeribilità e calorie (ed altro)

27 Lug 2016 / 0 Commenti / in alimentazione, oncologia/by Dott Sabino Berardino
pizza

pizza

Il mio alter ego oggi  è impegnato a ragionar di pizza a Pietrasanta.
Ne approfitto per pubblicare un po’ di dati, grezzi, che approfondirò in seguito.
Di pizza, talora, si parla un po’ a sprosito citando digeribilità fantomatiche e proprietà salvifiche che non trovano, poi, fondamento nell’analisi scientifica (a occhio: c’è molto da approfondire, per chi ne ha voglia).
Sull’argomento ho pubblicato vari altri articoli, li trovate qui.

Powell LM et al
Energy and nutrient intake from pizza in the United States.
For children and adolescents, respectively, pizza consumption was significantly associated with higher net daily TEI (84 kcal and 230 kcal) and higher intakes of saturated fat (3 g and 5 g) and sodium (134 mg and 484 mg) but not sugar intake, and such affects generally did not differ by sociodemographic characteristics. Pizza consumption as a snack or from fast-food restaurants had the greatest adverse impact on TEI. The adverse dietary effects of pizza consumption found in this study suggest that its consumption should be curbed and its nutrient content improved.
Pediatrics. 2015 Feb;135(2):322-30. doi: 10.1542/peds.2014-1844. Epub 2015 Jan 19.

Combet E et al
Development of a nutritionally balanced pizza as a functional meal designed to meet published dietary guidelines.
Most commercial pizzas provide insufficient information to assess all nutrients and traditional Margherita pizza ingredients provide insufficient Fe, Zn, iodine, and vitamins C and B12. Energy content of the portions currently sold as standard range from 837 to 2351 kJ (200 to 562 kcal), and most exceed 30 % Guideline Daily Amounts for saturated fat and Na when a 2510 kJ (600 kcal) notional meal is considered. The ‘nutritionally balanced pizza’ provides the required energy for a single-item meal (2510 kJ/600 kcal), with all nutrients within recommended ranges: Na (473 mg, ∼45 % below recommended level), saturated fat (<11 % energy) and dietary fibre (13·7 g).
Public Health Nutr. 2014 Nov;17(11):2577-86. doi: 10.1017/S1368980013002814. Epub 2013 Oct 28.

Mueller et al
Applicability of salt reduction strategies in pizza crust.
In an effort to reduce population-wide sodium intake from processed foods, due to major health concerns, several different strategies for sodium reduction in pizza crust without any topping were evaluated by sensory analyses. It was possible to reduce sodium by 10% in one single step or to replace 30% of NaCl by KCl without a noticeable loss of salty taste. The late addition of coarse-grained NaCl (crystal size: 0.4-1.4 mm) to pizza dough led to an enhancement of saltiness through taste contrast and an accelerated sodium delivery measured in the mouth and in a model mastication simulator. Likewise, the application of an aqueous salt solution to one side of the pizza crust led to an enhancement of saltiness perception through faster sodium availability, leading to a greater contrast in sodium concentration. Each of these two strategies allowed a sodium reduction of up to 25% while maintaining taste quality.
Food Chem. 2016 Feb 1;192:1116-23. doi: 10.1016/j.foodchem.2015.07.066. Epub 2015 Jul 17.

Gallus S et al
Does pizza protect against cancer?
We analyzed the potential role of pizza on cancer risk: oral cavity and pharynx (598 cases), esophagus (304 cases), larynx (460 cases), colon (1,225 cases) and rectum (728 cases).
Pizza appears therefore to be a favorable indicator of risk for digestive tract neoplasms in this population.
Int J Cancer. 2003 Nov 1;107(2):283-4.

Gallus S et al
Pizza consumption and the risk of breast, ovarian and prostate cancer.
Pizza has been favourably related to the risk of prostate cancer in North America. Our results do not show a relevant role of pizza on the risk of sex hormone-related cancers. The difference with selected studies from North America suggests that dietary and lifestyle correlates of pizza eating vary between different populations and social groups.
Eur J Cancer Prev. 2006 Feb;15(1):74-6.Abstract

Tritt A et al
Reformulation of pizza crust in restaurants may increase whole-grain intake among children.
Whole-grain intake among children is well below recommendations. The purpose of the present study was to test the acceptability and liking of pizza made with whole-grain crust compared with refined-grain crust among children in restaurant and school settings. Children consumed as much of the pizza made with whole-grain crust (42·1 %) as the pizza made with refined-grain crust (44·6 %; P=0·55), based on an average serving size of 350-400 g. Liking ratings for both types of pizza were high (>4·5 of 5) and did not differ by crust type (P=0·47). These positive consumption and liking outcomes indicate that whole-grain pizza crust is well accepted among children in a restaurant setting. The impact on whole-grain intake could be substantial if large, national restaurant chains served pizza made with whole-grain crust.
Public Health Nutr. 2015 Jun;18(8):1407-11. doi: 10.1017/S1368980014001724. Epub 2014 Aug 26.

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Allergie e intolleranze alimentari: troppa auto-diagnosi

27 Lug 2016 / 0 Commenti / in alimentazione/by Dott Sabino Berardino

intolleranze allergie alimentarii test alternativi per diagnosticare allergie ed intolleranze alimentari hanno creato un esercito di finti malati: recenti statistiche evidenziano che quasi il 25% degli italiani è convinto di avere un’allergia o un’intolleranza alimentare mentre, in realtà, le diagnosi affidabili di tale patologie ammontano a non più del 5% degli adulti ed al 5-10% dei bambini.
Il sospetto è che la diffusione dei test complementari e alternativi, di gran moda da un po’ di anni, abbia incrementato il numero degli allergici che, in realtà, non lo sono realmente.
Merita sottolineare che sono pubblicizzati vari test diagnostici per le allergie ed intolleranze alimentari  privi di validità scientifica acclarata.

Fnomceo (Federazione degli ordini dei medici), di concerto con le società scientifiche di allergologia Siaaic, Aaito e Siaip, ha presentato un documento su allergie e intolleranze alimentari per metter un punto fermo e contrastrare la tendenza a giustificare qualsiasi disturbo con un’allergia con la conseguenza di un eccesso di richieste di test allergologici.
I test validi per la diagnosi di intolleranze o allergie alimentari sono

  • test cutanei
  • test RAST
  • test per l’intolleranza al lattosio e zucchero, e in caso di dubbi il test di scatenamento orale

Più numerosi (almeno 13) i test per la diagnosi di intolleranze o allergie alimentari privi di validità scientifica acclarata 

  • dria test
  • vega test
  • biorisonanza
  • iridologia
  • analisi del capello
  • kinesiologia applicata
  • riflesso cardio-auricolare

Prima di arrivare al test è buona norma valutare, con il medico di fiucia, i disturbi: sarà il curante ad indirizzare il paziente a un gastroenterologo o ad un allergologo per un corretto inquadramento e per decidere i test diagnostici eventualmente indicati per il caso specifico.

Queste tematiche sono state discusse nel convegno L’alimentazione e gli stili di vita nell’alleanza terapeutica e nella promozione della salute tenutosi il 10 ottobre 2015 al Palazzo Reale di Milano, nella cornice degli eventi EXPO 2015: per consultare il documento conclusivo vai sul sito di FNOMCEO; le relazioni e i materiali del Convegno relazioni sono disponibili, anch’esse, sul sito FNOMCEO.
Se siete interessati: è già stato pubblicato il corso FAD ECM che consente di maturare, gratuitamente, 10 crediti ECM.

Approfondimento su  Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute.

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corso ECM e-learnig “Allergie e intolleranze alimentari” GRATUITO 10 crediti

26 Lug 2016 / 0 Commenti / in alimentazione, ECM educazione continua in medicina, ProgettoTrio e-learning FAD/by Dott Sabino Berardino

ecmE’ disponibile, fino al 31 dicembre 2016, il corso ECM da 10 crediti ECM “Allergie e intolleranze alimentari”: il corso FAD è organizzato da FNOMCeO ed è gratuito per tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’ordine.
La FNOMCeO ha voluto promuovere e sostenere la stesura di un documento, a cura delle principali società scientifiche di Allergologia e Immunologia Clinica, che rappresenta l’ossatura per il corso FAD e che è disponibile anche in formato ebook scaricabile gratuitamente.
Sulla tematica delle allergie e intolleranze alimentari, molto sentita nella popolazione generale e nella classe medica, si è purtroppo creata molta confusione non solo nella terminologia ma soprattutto nell’inquadramento e nell’approccio diagnostico; in modo particolare per quanto riguarda i percorsi diagnostici si sta assistendo, negli ultimi anni, a una crescente offerta di metodologie diagnostiche non scientificamente corrette e validate.
Il corso vuole quindi fare chiarezza e fornire ai colleghi uno strumento semplice e pratico per gestire in maniera appropriata i pazienti con sospetta allergia o intolleranza alimentare.
Per accedere occorre prima registrarsi nel sito FNOMCeO passando dalla pagina dedicata, nel caso in cui non sia già stata affettuata la registrazione.

Sono disponibili altri corsi ECM di FNOMCeO e per scrupolo vi segnalo una criticità, ovvero che sui manuali non è indicata, con chiarezza, la data entro la quale si può frequentare il corso FAD: è sempre bene far riferimento alla pagina sul sito ufficiale ove sono indicate le scadenze (che, a volte, vengono prorogate).
Vi elenco i corsi tuttora attivi (controllato oggi)

  • Dolore: riconoscimento, valutazione e gestione: riedizione del corso che scadrà il 31 agosto 2016. Il nuovo numero dell’evento è 133901
  • I possibili danni all’udito: il medico competente al lavoro: on line dal 15 settembre. Scadenza 14/09/2016
  • Elementi di medicina del lavoro – scadenza 19 novembre 2016
  • Allergie e intolleranze alimentari – scadenza 31 dicembre 2016
  • Lettura critica dell’articolo medico-scientifico  – scadenza 31 dicembre 2016

Per sicurezza, se decidete di frequentare un corso online di FNOMCeO, controllate che sia attivo cliccando qui.

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La nostra paura non li aiuta di AMMeC onlus

20 Lug 2016 / 0 Commenti / in rapporto medico-paziente, spigolando qua e là/by Dott Sabino Berardino

 

AMMeC onlus

AMMeC onlus

SABATO 23 Luglio 2016, alle ore 21:00 si terrà presso il Teatro Romano di Fiesole (FI) la manifestazione “La nostra paura non li aiuta” organizzata dall’ AMMeC-Associazione Malattie Metaboliche Congenite- Onlus, associazione formata da genitori di bambini con malattie metaboliche.
La manifestazione ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle malattie metaboliche ereditarie e raccogliere fondi a sostegno dell’Associazione, che lo scorso anno ha celebrato il suo ventennale ed opera in collaborazione con l’Unità Operativa Malattie Metaboliche e Neuromuscolari dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
L’occasione è anche quella di fare il punto dei risultati dello Screening neonatale metabolico allargato con la recente estensione anche a tre malattie lisosomiali (Malattia Anderson Fabry , Malattia di Pompe e Mucopolisaccaridosi di Tipo 1). Lo Screening si effettua su tutti i nati in Toscana ed Umbria, per una popolazione complessiva di oltre 40 mila  neonati ogni anno. L’esperienza Toscana , ormai di oltre 12 anni di attività , ha consentito di diagnosticare neonati in fase presintomatica , con un’ incidenza di circa 1 neonato affetto ogni 1500/anno , e di iniziare precocemente la terapia specifica con prevenzione dell’ handicap. Recentemente è stata approvata la legge 998 sullo Screening neonatale esteso , con la finalità di uniformare tutte le regioni italiane. Attualmente la copertura sul territorio nazionale è circa il 50% dei neonati.
In supporto ad AMMeC, l’associazione HOPE ha chiesto ad alcuni grafici e studi noti per il loro impegno nella comunicazione sociale di interpretare i temi legati alla malattia. Mauro Bubbico, Cristina Chiappini, Alessio Leonardi, Sergio Menichelli (FM studio), Carlotta Latessa, Debora Manetti (KM Zero), Alessandro Tartaglia, Nicolò Loprieno (FF3300), Priska Wollein hanno dato il proprio contributo, realizzando una serie di cartoline che saranno distribuite all’ingresso del Teatro Romano la sera dell&#39;evento.
Le malattie metaboliche congenite (rare) sono malattie che possono esordire in qualsiasi epoca della vita e possono causare gravi handicap fisici e mentali e, spesso, sono causa di morte precoce. Tali difetti possono determinare un deficit energetico o un accumulo di sostanze tossiche con danno pluriorgano. La diagnosi è spesso tardiva poiché questo gruppo di malattie è poco conosciuto e non riconosciuto. Lo screening neonatale metabolico allargato consente la diagnosi precoce e l’inizio precoce della terapia che permette di prevenire le sequele neurologiche che possono manifestarsi anche a seguito di scompensi metabolici in corso di episodi infettivi intercorrenti , e se non riconosciute per tempo possono causare anche la morte. La presa in carico di questi pazienti comporta quindi la necessità di strutture e personale altamente specializzato con disponibilità H24.
AMMeC c/o Sez. Malattie Neurometaboliche – Centro di Riferimento Regionale – Azienda Ospedaliera Meyer – Via Del Pignoncino , 19 – 50142 Firenze

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emicrania: non rara negli uomini

15 Lug 2016 / 0 Commenti / in rapporto medico-paziente, spigolando qua e là/by Dott Sabino Berardino

malditestaGli uomini soffrono, non raramente, di emicrania, ma vanno meno spesso – rispetto alle donne – dal medico per questo problema e se decidono di consultare un sanitario hanno meno probabilità di ricevere una diagnosi di emicrania.
Il Prof Richard Lipton dell’Albert Einstein College of Medicine di New York ha studiato una coorte di 16.789 pazienti evidenziando che l’emicrania è più comune nelle donne rispetto agli uomini; negli USA ne sono affetti il 6% degli uomini, probabilmente il mito secondo cui si tratta di una malattia femminile potrebbe contribuire ad una sottovalutazione del problema, negando certamente agli uomini l’accesso all’assistenza medica.

Gli uomini sembrano affrontare l’emicrania in modo diverso rispetto alle donne, come già riportato in letteratura; anche se il paziente tende a riportare meno il problema al medico, talora il curante dimostra qualche pregiudizio giungendo, in tali casi, con difficoltà alla corretta diagnosi di emicrania se a riportare i sintomi è un paziente di sesso maschile.
American Headache Society AHS 58th Annual Scientific Meeting (presentato il 9/6/2016)

NdS Questa evidenza scientifica mi pare di gran rilevanza, in relazione alla recente dimostrazione che l’emicrania con aura rappresenta un fattore di rischio indipendente di ictus, come documentato da uno studio scientifico condotto su 12.844 persone, presentato di recente al congresso dell’American Stroke Association.

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