vigilare su siti web gestiti da medici

A chiedere di tenere gli occhi bene aperti sui siti web di carattere medico-scientifico è il neo presidente nazionale del sindacato Cimo-Asmd, Riccardo Cassi.
“Bisogna cercare di ridurre al minimo il rischio di far circolare sul web informazioni distorte – afferma – Non è facile, certo, però sarebbe necessario un intervento diretto degli Ordini professionali per un monitoraggio attento, almeno su quei siti gestiti direttamente dai camici bianchi. Questo per una maggiore trasparenza e per sgombrare il campo dal pericolo di informazioni ingannevoli o ‘pubblicitarie’. Soprattutto nel campo delle terapie e delle medicine alternative a quelle ufficiali”, conclude.

Vigileranno anche su di me ?
Come mai nessuno vigila sul fatto che le riduzioni delle tariffe che presto saranno praticate nella regione Toscana rischieranno di ridurre drammaticamente la qualità della diagnostica?

7 commenti su “vigilare su siti web gestiti da medici

  1. Gli Ordini hanno il compito di vigilare sulla pubblicità dell’informazione sanitaria e sull’applicazione delle linee guida per la pubblicazione sul web. Ma a giudicare quello che si legge in rete, scritto da “medici” o presunti tali, c’è da credere che gli Ordini facciano molto poco.

  2. mi sa che vigilare su tutti i siti web è un compito indubbiamente fuori della capacità degli ordini dei medici: dove trovare il personale da dedicare al monitoraggio, continuo, della enorme quantità di dati pubblicati e valutarne l’appropriatezza ?

  3. 1) Se è complicato, perché la FNOMCeO se ne è ufficialmente fatta carico? Perché alcuni Ordini provinciali, come quello di Roma, hanno approvato regole ancora più restrittive (e in parte tecnicamente errate) di quelle nazionali? E’ l’ennesima norma inapplicata… e tutti, colleghi compresi, fanno come più gli piace.
    2) Dal punto di vista tecnico è veramente semplice. Basta provare (l’ho fatto e ho le statistiche) e si scoprirà che è sufficiente 1 metodo, 1 scadenzario e 1 persona per pochissimi giorni a livello nazionale.
    3) Non si fa perché quel poco di decoro che è rimasto alla professione medica non interessa più a nessuno o perché qualcuno si sta scervellando per pagare centinaia di migliaia di euro per una cretinata del genere?

    Scusami per i toni un po’ aspri ma c’è troppa gente che abusa della rete a discapito dell’immagine di tutti.

  4. grazie per il tuo intervento!
    la rete è, spesso, uno specchio della vita reale per cui si replicano gli stessi comportamenti

    Ti basterà vedere la discussione riguardo alle nuove tariffe (regione toscana) : come mai è stato deciso di scontare senza discuterne con i diretti interessati per valutare l’impatto di una misura così drastica e la sua concreta attuabilità ?

    Penso che faresti bene a proporre al FNOMCEO la tua idea e la tua soluzione

    1. Se ti va, ti segnalo un altro spunto sul tema delle tariffe. E’ un recente commento dell’amico Massimo su Appunti di Pronto Soccorso.
      http://prontosoccorso.eumed.org/area-professionale/645/riduzione-degli-accessi-impropri-nelle-strutture-di-emergenza/
      La situazione di disagio tra gli operatori è a tutti i livelli ma scontiamo gli errori del passato: tanto per dirne una, fino a non molti anni fa le endoscopie diagnostiche venivano effettuate con un ricovero ordinario di due notti!

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