Un fenomeno preoccupante: l’enorme incremento della vendita NON controllata di farmaci tramite internet

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attenzione ai farmaci venduti su internet

Sugli Annals of internal medicine è comparsa la denuncia di un fenomeno sempre più preoccupante, soprattutto negli Stati Uniti, ma in crescita anche in Europa e in Italia e purtroppo ancora sottostimato: il troppo facile accesso ai farmaci tramite internet.
Negli Usa, nel 2003, il mercato farmaceutico è cresciuto di 20 volte rispetto al 1999 e la facilità di accesso ai farmaci permessa dalla distribuzione illegale tramite internet rende parzialmente ragione del loro enorme abuso registrato dagli anni ’90 in poi.
Per esempio, dal 2004 al 2008 le visite in Pronto soccorso per abuso di analgesici oppiodi sono aumentate da 144.600 a 305.900 e quelle per un uso non medico delle benzodiazepine da 143.500 a 271.700.
Ovviamente il problema si sta diffondendo anche in Europa: stupisce che l’attenzione della classe medica (sia americana che europea) sull’argomento finora è stata scarsa.
Cosa propongono gli autori?
Ovviamente devono intervenire le autorità preposte, ma

  1. bisogna accrescere la sensibilità del medico al problema dell’uso di sostanze illecite: in un’ampia indagine su pazienti sottoposti a cure per abuso di farmaci, il 45% dichiarava che il proprio medico non era a conoscenza della loro situazione; i medici poco sanno di questo tipo di pazienti ed inoltre la facilità a procurasi i farmaci può far si che pazienti giudicati a basso di rischio di abuso possano diventare ad alto rischio;
  2. si può utilizzare l’esperienza acquisita nel combattere il consumo di sostanze illecite e svolgere azione di sensibilizzazione sui propri pazienti circa i rischi dell’acquisto di farmaci senza la supervisione del medico; in pratica bisogna indagare non solo sull’uso di sostanze illecite, sul fumo o sulla dieta o su altri fattori di rischio modificabili, ma anche sull’acquisto dei farmaci tramite internet;
  3. bisogna tenere la guardia alta; le farmacie non autorizzate che operano via internet sono in  crescita e l’intervento consentito dalle leggi spesso non è sufficiente; è comunque fondamentale un maggiore impegno della classe medica.

Jena AB et al. Ann Intern Med 2011;155: 848-850

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