La pasta (di Benedetto Cavalieri) in cattedra: pomodoro "la Motticella" e vini Salustri a completar" la lezione"
 
 

 

lunedì 3 maggio 2010 h 20,30, ristorante Borgo San Jacopo BSJ a Firenze

Ho avuto modo di apprezzare la profonda, viscerale passione che Benedetto Cavalieri, titolare dell'azienda di famiglia, ha verso il suo lavoro: incessantemente, instancabilmente ha battuto tutti i tavoli (molti) per parlare, comunicare, dialogare con i presenti.
Da anni Bendetto Cavalieri partecipa ai laboratori del Salone del Gusto, un habituè della prima ora del più importante evento di Slow Food.
E' stato un gran piacere averlo ospitato a Firenze per una serata evento non comune che ha riempito (tutto esaurito di lunedì sera!) il bel ristorante dove avevamo concordato di tenere la degustazione/cena.

La famiglia di Benedetto Cavalieri produce pasta dal 1918 e prima coltivava frumento. La secolare dimestichezza con la materia prima ha spinto i Benedetti nonno e nipote verso livelli di raffinatezza davvero impensabili, come studiare una diversa miscela di grani (la formula è segreta) per ogni formato di pasta. Una premessa indispensabile secondo Benedetto Junior “Perché ogni formato ha bisogno di una diversa quantità di glutine e amidi. I lumaconi, per esempio, sono curvi e per curvare l’impasto senza stressarlo è necessario un grano con una maggiore quantità di glutine. C’è anche da dire che ogni formato ha un suo sapore che i palati più raffinati riescono a cogliere e la diversa composizione delle farine accentua queste differenze”. Più una pasta deve cuocere e migliore è la sua qualità. Perciò chi ama cucinare sceglie paste con tempi di cottura lunghi. Gli spaghetti prodotti da Benedetto Cavalieri nel suo pastificio di Maglie portano in etichetta la dicitura “Cottura 16 minuti”. Sono davvero molti, se pensate che gli spaghetti di buone etichette arrivano al massimo a 12 minuti.

Tutta la lavorazione della pasta si svolge con dolcezza. Gli impasti vengono lavorati molto lentamente, così come è eseguita con grande delicatezza la pressatura attraverso le trafile di bronzo. Infine c’è la lunghissima essiccazione a bassa temperatura. “Per gli spaghettoni” dice Cavalieri “Arriviamo a 44 ore in ambienti con una temperatura che arriva massimo a 54 gradi. Intendo la temperatura dell’aria, non della pasta che non supera mai i 32 gradi. Questo consente che amido e glutine si distribuiscano perfettamente al centro dello spaghettone come nella periferia e quindi una cottura uniforme. In questo modo, oltre a conservare i principi nutritivi, si ottiene una pasta che cuocerà alla perfezione in modo uniforme all’esterno e all’interno. Non sarà collosa fuori e cruda dentro”.
Spero che d’ora in poi quando vi raccomanderò di comprare pasta con lunghi tempi di cottura mi darete più retta.

Non potevo far andare via il dott Benedetto Cavalieri senza togliermi una curiosità: avevo visto, da poco, l'ultimo film di Ferzan Ozpetek, ambientato in un pastificio Pugliese. In questo film una delle co-protagoniste cita la pasta Bendetto Cavalieri come esempio di eccellenza: il titolare in persona mi ha confermato che il regista è un appassionato di cucina ed estimatore della pasta dell'Antico Pastificio per cui ha voluto inserire un omaggio personale ad un prodotto che ama visceralmente.

L’indirizzo del pastificio è:
Antico Pastificio Benedetto Cavalieri
Casa Fondata nel 1872, Pastificio nel 1918
Via Garibaldi, 64
73024 Maglie (Lecce)
Tel. 0836/ 48 41 44

 
 


un pò di immagini della serata

Per le foto si ringrazia (anche) il socio Mauro Martelli.
 
 
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