SENZA UNA RIABILITAZIONE APPROPRIATA AUMENTANO I MORTI PER INFARTO

E’ in crescita la mortalita’ dopo il ricovero fra chi ha subito un infarto. L’allarme arriva dalla valutazione dei dati dei circa 100.000 casi di infarto che si verificano ogni anno nel nostro Paese, secondo cui la mortalita’ durante i primi 60 giorni fuori dall’ospedale e’ in continuo aumento. Nella popolazione generale dei pazienti sopravvissuti all’attacco cardiaco si attesta attorno al 4 per cento, ma nei casi ad alto rischio supera il 10 per cento. Alessandro Boccanelli, Direttore del Dipartimento per le Malattie dell’Apparato Cardiocircolatorio dell’Ospedale S.Giovanni Addolorata di Roma, ha rilevato che negli ultimi anni, grazie all’introduzione delle unita’ coronariche e alla realizzazione di reti ospedaliere in grado di assicurare livelli di assistenza omogenei anche in realta’ territoriali diverse, la mortalita’ per infarto durante il ricovero in ospedale ha continuato a scendere. Tuttavia, secondo i cardiologi, si assiste alla pericolosa tendenza’, gia’ attuata in diverse realta’ regionali, a passare ad un’assistenza organizzata secondo intensita’ di cura, con posti letto accomunati solo dal livello di gravita’ invece che dal tipo di malattia. Cio’ non tiene conto della continuita’ delle cure che solo la disciplina specialistica puo’ fornire. Questo potrebbe mettere a rischio, secondo Boccanelli, l’efficacia del sistema. Il timore dei cardiologi e’ che con accorpamenti semplicistici le competenze e le conoscenze del personale formato ed esperto nella gestione delle emergenze cardiologiche, vadano disperse con risultati negativi sul contenimento della mortalita’ ospedaliera e post-ospedaliera.

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