ospedali in bancarotta, negli USA si rischia il collasso

Sempre piu’ numerose le strutture costrette a chiudere, con ricadute a pioggia, dai pazienti rimasti senza cure a personale sanitario rimasto senza lavoro. Se come affermato dal ministro della Sanità in pectore, Tom Daschle, “chi perde il lavoro resta anche senza assicurazione sanitaria”, cioe’ senza la possibilita’ di pagarsi le cure, l’allarme si allarga ancora di piu’. Tenendo presente che negli ospedali lavorano 4,7 milioni di persone, infatti, gli ospedali non farebbero che perdere pazienti su pazienti, con uno scenario che rischia di essere un vero e proprio collasso del settore. La situazione è alimentata anche dalle difficolta’ finanziarie provocate dal crollo di Wall Street, che hanno fatto diminuire anche il volume delle donazioni private.
Cio’ che accomuna molti casi e’ la velocita’ con cui si arriva a parlare di bancarotta e questo dipende dal fatto che il margine di profitto della maggioranza degli ospedali negli Stati Uniti e’ assai ristretto, appena l’1 per cento. Mentre un rapporto del Center for American Progress, il centro studi-laboratorio del nuovo governo, spiega che negli ultimi cinque anni il numero dei lavoratori coperti da assicurazione sanitaria e’ diminuito dal 62 al 59 per cento del totale e il calo negli ultimi mesi si e’ accelerato, andando cosi’ ad alimentare ulteriormente la crisi degli ospedali, dove mancano i pazienti, ormai impossibilitati a pagare per le cure necessarie.

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