meningite in Toscana: proviamo a fare il punto

Neisseria Meningitidis: il batterio responsabile della meningite
Neisseria Meningitidis: il batterio responsabile della meningite

Proviamo a far il punto, facendo al tempo stesso chiarezza su cosa è la meningite batterica che sta allarmando tante persone, in questi giorni, in Toscana.
Ad oggi (aggiornamento del 13 febbraio 2016) sono 12 i casi di meningite che si sono verificati in Toscana dall’inizio dell’anno: 10 da meningococco C, 1 da meningococco B, 1 W.
Nel 2015 si sono registrati 38 casi: 31 ceppo C, 5 ceppo B, 1 ceppo W, 1 non tipizzato.
Le morti dall’inizio del 2015 sono 9: 8 riconducibili al gruppo C, 1 al gruppo B.
NdS ci potrebbe esser un fattore, significativo, che spiegherebbe l’aumento delle diagnosi di casi di meningite: il nuovo test diagnostico che dal 2015 viene utilizzato, in Toscana, per rilevare la presenza del meningococco, molto più sensibile del test colturale.
Lo spiega bene questo articolo di Ilaria Ulivelli, su la Nazione.

La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale.
La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi.
La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali (come sta accadendo in Toscana).

I batteri che sono più frequente causa di malattie batteriche invasive sono

  • Neisseria meningitidis (meningococco) alberga nelle alte vie respiratorie (naso e gola), spesso di portatori sani e asintomatici (2-30% della popolazione), fuori dell’organismo vivente sopravvive solo per pochi minuti.
    La principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani del batterio: solo nello 0,5% dei casi la malattia è trasmessa da persone affette dalla malattia.
    Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo sei causano meningite e altre malattie gravi: più frequentemente A, B, C, Y e W135 e molto più raramente in Africa, X. In Italia e in Europa, i sierogruppi B e C sono i più frequenti.
  • Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è l’agente più comune di malattia batterica invasiva. Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica, e non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso poiché non si verificano focolai epidemici.
  • Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi) era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione con l’uso del vaccino esavalente i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo. In passato il tipo più comune era l’Haemophilus influenza b (verso il quale è diretto il vaccino), mentre oggi sono più frequenti quelli non prevenibili con vaccinazione.

Quando sarà necessario insospettirsi ovvero quali sono i sintomi che devono far suonar l’allarme?
I sintomi caratteristici della meningite – indipendentemente dal tipo di agente patogeno responsabile – sono

  • irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale)
  • febbre alta
  • mal di testa
  • vomito o nausea
  • alterazione del livello di coscienza
  • convulsioni

L’identificazione del microrganismo responsabile viene effettuata su un campione di liquido cerebrospinale o di sangue. Nei neonati, alcuni di questi sintomi non sono evidenti. Si può però manifestare febbre, convulsioni, un pianto continuo, irritabilità, sonnolenza e scarso appetito.

Massimo Andreoni, Past President SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), dichiara: E’ un problema endemico in Italia. Piuttosto che creare allarmismo in casi di focolai specifici di meningite, occorre tenere alta l’attenzione e puntare decisamente sulla vaccinazione quale unica forma di prevenzione oltre che i casi endemici, e riconsiderare il problema meningite ad un questione globale.

La vaccinazione per la meningite batterica da meningococco sierogruppo C è sicura ?
Direi di si, come tutti i farmaci può, comunque, evocare eventi avversi.
Gli effetti indesiderati più comuni sono locali, nella sede della somministrazione del vaccino: rossore, gonfiore, e dolore che durano 1-2 giorni e si presentano nel 5-10% dei casi.
Le reazioni sistemiche sono più rare e comprendono febbre di intensità moderata, sonnolenza, cefalea e malessere generale. Di solito questi effetti compaiono e si risolvono in 2-3 giorni.
Estremamente rare ma note, come per qualsiasi altra vaccinazione, sono le reazioni allergiche di varia entità fino allo shock anafilattico.

Approfondimento su ISS; molto interessante anche l’articolo su saluteinternazionale.info.
Dell’allarme meningite (che NON c’era) avevo già parlato in un vecchio articolo.
Consiglio, inoltre, di informarsi sulla pagina dedicata alla campagna vaccinale per il meningocco C della Regione Toscana.
Ritengo molto utile, per chi fosse curioso ed interessato ad approfondimenti seri e ragionati, seguire la pagina FB del Prof Roberto Burioni, immunologo.
Ed infine, sulla sicurezza – ed eventuali effetti indesiderati – della somministrazione del vaccino contro il meningococco C, vedi anche la pagina dedicata del CDC.

1 commento su “meningite in Toscana: proviamo a fare il punto

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