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Dott. Sabino Berardino | ecografia a Firenze

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Sei qui: Dott. Sabino Berardino | ecografia a Firenze / 2012 / Dicembre

Archive for month: Dicembre, 2012

su Internet e tramite altri canali ho trovato nuove cure

27 Dic 2012 / 0 Commenti / in fare il medico, medicina difensiva, oncologia, rapporto medico-paziente, responsabilità professionale, riflessioni personali, spigolando qua e là/by Dott Sabino Berardino

internetl’articolo che leggo, stamattina, riporta il caso di una madre che ha deciso di NON curare suo figlio (7 anni) affetto da tumore al cervello affidandosi alla medicina tradizionale bensì di scegliere cure alternative.
C’è di mezzo, per complicar le cose, un divorzio non propriamente consensuale nonchè il giudice che le impone di curarlo mediante strategie terapeutiche efficaci.
Quale medico curerà con animo libero questo bimbo ?
Chi (dei colleghi che avranno in carico questo delicato caso) non si sentirà in dovere di tutelarsi attuando procedure di medicina difensiva ?

Riporto solo alcuni estratti, l’articolo integrale lo trovate sul fatto quotidiano
– Io su Internet e tramite altri canali ho trovato nuove cure ed è mio diritto fidarmi di quello che mi dice il cuore
– Se solo mio figlio dovesse soffrire, anche solo un minimo, denuncerò tutti. Se poi non dovesse sopravvivere almeno cinque anni come mi hanno promesso, li denuncerò nuovamente. Qui è in gioco il diritto di una madre a vedere felice il proprio figlio

Giusto per correttezza, per rammentare ai miei pochi lettori come stanno le cose: ricordate che internet può risultare, qualche volta, fuorviante e che anche la medicina alternativa può far danni, e danni gravi  . . . .

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Monossido di carbonio (CO): perchè si muore

17 Dic 2012 / 0 Commenti / in spigolando qua e là/by Dott Sabino Berardino

leggo un articolo, disinformante, che afferma: Sarebbe deceduta per le perdite di monossido di carbonio di una bombola di gas bombola_gas

Ebbene, proprio no: monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, insapore, inodore ed è un po’ più leggero dell’aria. Esso rappresenta l’inquinante gassoso più abbondante in atmosfera. Il monossido di carbonio si forma principalmente dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. Quando la combustione avviene in condizioni ideali si forma esclusivamente anidride carbonica (CO2) mentre quando la quantità di ossigeno a disposizione è insufficiente, si forma anche il monossido di carbonio.  La tossicità del monossido di carbonio è dovuta alla sua capacità di legarsi con l’emoglobina del sangue in concorrenza con l’ossigeno, formando carbossiemoglobina (COHb),interferendo così sul trasporto di ossigeno ai tessuti. ed  inibendo il naturale processo di ossigenazione del sangue.  Concentrazioni elevatissime di monossido di carbonio possono anche condurre alla morte per asfissia:  se l’esposizione al monossido di carbonio viene interrotta, il monossido di carbonio combinato con l’emoglobina viene spontaneamente rilasciato in poche ore.

Quindi: la bombola di gas non contiene nè produce monossido di carbonio (CO) ma è l’impianto di riscaldamento, probabilmente difettoso, che lo produce e che – arrivando alla saturazione ambientale – può provocare la morte.

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affidarsi ai privati comporta rischi

15 Dic 2012 / 0 Commenti / in fare il medico, rapporto medico-paziente, responsabilità professionale, spigolando qua e là/by Dott Sabino Berardino

ma i nostri governanti, i tecnici che ci salveranno, sprezzanti del pericolo ai privati c’affideranno.
Da Internazionale in edicola, questa settimana.

Tito Boeri, su Internazionale  979 (14/20 dicembre 2012)

Tito Boeri, su Internazionale 979 (14/20 dicembre 2012)

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solo UNA denuncia (in ambito sanitario) su 100 diventa effettiva condanna

14 Dic 2012 / 0 Commenti / in fare il medico, medicina difensiva, rapporto medico-paziente, responsabilità professionale/by Dott Sabino Berardino

medico-computer1il che significa che 99 denunce a medici, su 100, non vanno a buon fine ovvero i medici in questione NON sono condannati: parliamo del grave, serio problema della Medicina difensiva stimato in oltre una decina di miliardi l’anno.
Soltanto una denuncia ogni 100 contro i medici si traduce in reale condanna. È questo il dato che emerge, da una ricerca condotta dall’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma su dieci anni di attività della Procura, sulle denunce in ambito sanitario che Amami, associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente, presenterà al V Congresso nazionale dell’associazione, che aprirà a Roma il 14 dicembre. Un dato definito, in una nota dell’associazione, «shockante», dal momento che, si legge, si tratta di «un fenomeno che mette in crisi sempre di più i camici bianchi, perché ormai da troppo tempo si tende a cercare a tutti i costi un errore anche nei confronti medici che in realtà non hanno avuto nessuna mancanza, complicandone la situazione psicologica, mettendone in discussione la carriera e spingendo al ricorso alla medicina difensiva». Usando, per altro, vie legali inappropriatie: «Usare lo strumento penale come accade attualmente è scorretto» spiega Maurizio Maggiorotti, presidente Amami «non porta a nulla di fatto, come dimostrano i dati di questo studio, alimenta la medicina difensiva e la sfiducia nei medici da parte dei cittadini, con un allungamento dei tempi delle procedure penali che riguardano altri ambiti. Su questo fronte non siamo allineati con paesi dell’Unione europea dove, invece, si seguono procedure civili di risarcimento danni. Noi da 10 anni chiediamo l’istituzione del Fondo vittime dell’alea terapeutica, su modello francese, per l’indennizzo di pazienti vittime di complicanze incomprimibili e imprevedibili insite nelle cure». Lo studio, aggiunge Maggiorotti è «il primo che dimostra in modo concreto quanto percepito dalla Procura di Roma, e dalla procura di Venezia. In Italia non ci sono osservatori e non è obbligatorio segnalare questi casi, quindi finora sono mancati dati reali sul fenomeno». Il congresso, conclude il presidente Amami, «sarà occasione per affrontare questioni come le conseguenze del Decreto Balduzzi, in particolare dell’articolo 3, la disdetta della polizza di assicurazione dopo un’informazione di garanzia sebbene senza seguito».

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malattie della tiroide: Campagna di prevenzione dei disturbi tiroidei in Val di Sieve e Valdarno

12 Dic 2012 / 0 Commenti / in alimentazione, fare il medico/by Dott Sabino Berardino
tiroide

tiroide

Ho partecipato alla ricerca condotta dalla Sezione Diagnostica delle Malattie Tiroidee di Careggi sul territorio della provincia fiorentina per identificare le zone a rischio: in quanto medico ecografista ho prestato la mia opera per una campagna di valutazione della prevalenza delle malattie tiroidee nei bambini di età scolare.

Le malattie della tiroide in Italia aumentano di numero ogni anno. Sono sempre più frequenti i pazienti che si scoprono portatori di un nodulo tiroideo o di una patologia funzionale tiroidea, che, alcune volte nasconde un tumore: quindi la sua precoce individuazione è importante per poterlo curare in modo radicale. A sostenerlo sono gli esperti della Sezione Diagnostica delle Malattie Tiroidee di Careggi che ricordano come le stime del Registro Italiano dei Tumori confermano un aumento dell’incidenza della patologia tumorale tiroidea.
‘Il tumore della tiroide è un tumore raro, ma è comunque il tumore endocrino più frequente: se, riconosciuto e identificato in tempo può guarire con un semplice intervento chirurgico’ – afferma il Dr. Riccardo Gionata Gheri, Responsabile della Sezione di Diagnostica invasiva e non invasiva delle Malattie Tiroidee di Careggi – ‘La prima manifestazione del tumore tiroideo è la presenza di un nodulo senza altri sintomi, magari scoperto per caso dal paziente stesso toccandosi il collo. Tuttavia di fronte a un nodulo tiroideo oggi con mezzi relativamente semplici e poco costosi si è in grado di sospettare la presenza di una lesione tumorale. Un esame del sangue, un’ecografia della tiroide e una semplice biopsia del tutto indolore permettono di fare diagnosi: e tutto questo può essere fatto nel giro di pochi giorni. Tuttavia – aggiunge Gheri – la prevenzione è la nostra arma più importante. Bisogna infatti ricordare che i noduli tiroidei sono l’espressione della carenza iodica che affligge la nostra popolazione: per questo correggere la carenza iodica fino da ragazzi può aiutare a ridurre drasticamente il numero dei noduli tiroidei e, in generale, di tutta la patologia tiroidea che poi si esprimerà nella popolazione adulta’.
Nell’ambito della Prima Settimana Nazionale di Informazione sulla Chirurgia della Tiroide (19-23 febbraio), promossa da ESES, European Society of Endocrine Surgeons, con il Patrocinio del Ministero della Salute, dell’Associazione Italiana della Tiroide, della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale, della SICE, Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e di Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato, il gruppo di endocrinologi fiorentini coordinati dal Dott. Gheri dell’Azienda Careggi ha deciso di sviluppare un’azione di prevenzione studiando il problema della carenza iodica nella popolazione della provincia di Firenze. Si è così realizzato un’importante sinergia fra gli esperti di Careggi, quelli dell’Azienda Sanitaria di Firenze, le autorità scolastiche e la Società della Salute del Sud Est Fiorentino. Per tale motivo anche quest’anno (come è già avvenuto negli scorsi anni) si sta svolgendo una ricerca sui ragazzi delle scuole medie volta a valutare il grado di carenza di iodio e i suoi effetti. Negli anni passati sono stati studiati circa 800 giovani della Val di Sieve e del Valdarno. I dati scientifici ottenuti sono stati discussi in un Simposio Internazionale svoltosi a Firenze a dicembre passato, grazie al generoso contributo della “Fondazione Romualdo Del Bianco”, che ha visto la partecipazione di esperti venuti da 7 diversi paesi dall’Europa Centrale e dell’Est.
In questi giorni è in corso una valutazione su circa 1200 ragazzi del Chianti fiorentino e di Bagno a Ripoli, cercando così di realizzare una vera e propria mappatura delle zone di rischio endemico di carenza di iodio della provincia fiorentina. Tutti i ragazzi vengono sottoposti a una visita di screening tiroideo, al dosaggio di iodio nelle urine e a una valutazione ecografica (resa possibile dalla generosità di ESAOTE – Firenze).
L’individuazione di queste zone di carenza iodica permetterà di migliorare le strategie per la correzione della carenza stessa, grazie anche alla recente legge che ha introdotto la vendita del sale iodato. Nel contempo questa ricerca individua anche i ragazzi che già presentano una patologia tiroidea, permettendo così un precocissimo inizio del percorso terapeutico.

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