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cancro della prostata: l’alimentazione aiuta a prevenirlo

Nel nostro Paese sono 23 mila l’anno i nuovi casi di questo tumore, in aumento del 25% rispetto a quattro anni fa, quando la stima era di 17 mila. Queste sono le proporzioni del problema; oltre i 50 anni di età  rientrano nella categoria più a rischio di contrarre quella che, con un’incidenza del 12%, è diventata la prima neoplasia che colpisce l’uomo. “L’accento della campagna di prevenzione, oltre che sull’importanza di effettuare controlli periodici dai 45 anni in su o dai 40 se si hanno casi in famiglia,  quest’anno è posto sull’alimentazione, indicata come principale fattore ambientale in grado di influenzare la crescita e la progressione della malattia. Nei Paesi asiatici, dove la dieta è ricca di ortaggi e proteine della soia, ma povera di grassi di origine animale, c’è infatti una bassa incidenza di tumori alla prostata”.
Largo spazio dunque a frutta e verdura sulla tavola: gli alimenti ricchi di licopene, micronutriente contenuto soprattutto nei pomodori, l’aglio, il tè verde e il melograno sono i cibi più consigliati per una dieta proteggi-prostata. “Il tè verde, in particolare – spiega l’esperto nel suo libro ‘La prevenzione del tumore della prostata: alimentazione e diagnosi precoce‘ – contiene polifenoli che hanno un effetto antiossidante e antineoplastico, poiché può indurre l’apoptosi (il ‘suicidio’) delle cellule cancerogene. Le prove esistenti suggeriscono che per ottenere un effetto protettivo è necessario consumarne almeno tre tazze al giorno. Quanto all’aglio, insieme alle cipolle, allo scalogno e ai porri, è ricco di flavonoidi e di composti organici solforati che possiedono caratteristiche di contrasto dei tumori. Uno studio condotto in Giappone ha dimostrato che chi ne consuma almeno 10 grammi al giorno presenta un rischio di cancro alla prostata inferiore del 50% rispetto a chi non ne mangia mai”, magari a causa dell’odore, per molti sgradevole.Spazio anche al melograno, “che ha effetti antifiammatori e antiossidanti: il suo succo fermentato – sottolinea Dimitri – ha la capacità di bloccare il ‘rifornimento’ di ossigeno delle cellule tumorali”. Consumandone 240 ml al giorno, i pazienti con tumore alla prostata hanno ottenuto risultati positivi confermati dagli esami del Psa, indicatore principale della malattia. “Anche lo sport è importante: chi si mantiene in forma diminuisce del 50% il pericolo di malattia rispetto a chi è obeso“.
Infine, è stato anche dimostrato che chi è sposato o ha una compagna è più propenso del 40% a sottoporsi a screening di controllo, seguendo i consigli della partner.
Per informazioni e consigli: www.prevenzionetumoreprostata.it

Dott Sabino Berardino: Dott Sabino Berardino Medico Chirurgo, a Firenze Specialista in Medicina Interna perfezionato in Ecografia ed Ecocolordoppler Vascolare Master di I livello in 'nuove tecnologie in Medicina - elearning'
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