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meno caffeina è meglio (in gravidanza)

caffè

La Food Standards Agency FSA britannica ha ridotto di un terzo la dose massima di caffeina (1,3,7 – trimetilxantina) consentita in gravidanza come dimostrato da uno studio delle Università di Leicester e Leeds condotto su ben 2.500 donne in attesa di un bebè, ha stabilito che le amanti della caffeina partoriscono più frequentemente bimbi sottopeso, con tutti i problemi che ne possono conseguire per la salute del neonato, come l’insorgenza di disturbi cardiaci o di diabete. I dati conclusivi, in attesa di pubblicazione sul British Medical Journal, abbassano la dose giornaliera consentita da 300 a 200 milligrammi della xantina (Il contenuto di caffeina varia tra il caffè espresso bevuto a casa e quello bevuto al bar. Con gli apparecchi domestici il volume del liquido aumenta aggirandosi sui 35-50 ml e la quantità di caffeina varia fra i 56,4-121 mg. Nel caffè espresso del bar invece, la quantità di caffeina si aggira fra i 55,1-110,6 mg).
L’agenzia comunque non intende suscitare inutili allarmismi: “Voglio rassicurare tutte le donne che aspettano un figlio e hanno bevuto caffè prima che venissero definiti i nuovi paletti – ha sottolineato il responsabile scientifico dell’ente, Andrew Wadge – Ci sono, infatti, nuove evidenze ma non maggiori rischi. E i pericoli, per chi ha ecceduto con la caffeina, sono davvero bassi”. La FSA ha ricordato poi che caffè e tè, pur essendo sicuramente tra le più gettonate, non sono le uniche bevande a base di caffeina. La xantina dotata di un noto effetto stimolante sul sistema nervoso centrale si ritrova anche in molte bibite a base di cola, negli attualissimi energy drink e nel cioccolato.

Dott Sabino Berardino: Dott Sabino Berardino Medico Chirurgo, a Firenze Specialista in Medicina Interna perfezionato in Ecografia ed Ecocolordoppler Vascolare Master di I livello in 'nuove tecnologie in Medicina - elearning'
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