turismo alcolico

torme di giovanotti (parrebbe, a leggere il fatto quotidiano, prevalentemente britannici e scandinavi) a farsi di eye balling (ma non solo) grazie ai prezzacci garantiti dalle compagnie aree low cost !
Accade in Bulgaria, il giornalista del fatto lo presenta come un nuovo trend, in crescita: in realtà basta una rapida ricerca su google per vedere che già 5 anni fa le feste etiliche impazzavano ( Black Sea Bulgaria – Fashion Tv Bourjois party – August 2006)  . . . .
Alcune riflessioni
– Questo turismo assicura, e continuerà a farlo nei prossimi anni, la sopravvivenza a molti operatori del settore e a migliaia di lavoratori . Inoltre la gente si diverte, fa amicizia, balla e si gode il bel tempo.

– Il risultato sono le migliaia di giovani stranieri, soprattutto nordeuropei, che si riversano sul lungomare o nelle stradine di Varna, completamente ubriachi e che gridano “We love Bulgaria” (Amiamo la Bulgaria) o “Bulgaria rules” (Bulgaria regna). In buona parte si tratterebbe addirittura di minorenni, i più interessati a spendere poco e attirati dalla relativa vicinanza delle coste bulgare.

Un tempo eravamo abituati a soccorrere soprattutto ragazzi stranieri, ma ultimamente il numero dei giovani bulgari che hanno esagerato nel bere è in costante crescita: si parla di coma etilici da 3-5 giorni di ricovero o giovani che si rompono braccia o gambe cadendo dopo aver perso i sensi.
Si stima che ogni giorno di ricovero costi alla sanità nazionale circa 200 Lev bulgari a persona (102 euro), una cifra non male per uno dei paesi più poveri d’Europa.

 

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