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LA CANTINA DEL SABATO DI APRILE 2001: LA VISITA ALLA BADIA DI MORRONA

Tanto per non dimenticare che la qualità del vino dipende innanzitutto dal vigneto, la visita inizia con un'escursione ai nuovi impianti dell'azienda. Migliaia di anni fa queste terre erano sommerse dal mare, ne sono testimonianza i numerosi resti di conchiglie che ancora oggi affiorano dal terreno. Corrado Dal Piaz ritiene che proprio questi sedimenti marini siano concausa dei particolari profumi dei vini della Badia di Morrona.
L'entroterra pisano sta diventando il nuovo eldorado della viticoltura Toscana. Dopo Bolgheri e la Maremma, l'attenzione delle grandi case vinicole si sta ora concentrando su queste colline che, pur non ricche di tradizione, hanno grande vocazione per la produzione di vini di eccellente qualità. Oltre alla Badia di Morrona ed alla Tenuta di Ghizzano, aziende storiche del comprensorio, hanno investito in zona i Lunelli (quelli dello spumante Ferrari) e niente meno che Giorgio Rivetti, il golden boy delle Langhe che dopo aver "domato" nebbiolo e barbera si sta adesso cimentando con un altro vitigno "difficile", il sangiovese.
 

Nei vigneti non è raro trovare antichissime conchiglie che spuntano dal terreno

Corrado Dal Piaz davanti ai "suoi" vigneti prediletti

 
Molti dei nostri soci sono rimasti affascinati da questo angolo di Toscana, sconosciuto ai più ed ancor oggi ai margini dei consueti itinerari turistici regionali. Si giunge alla badia attraversando un paesaggio da cartolina, tra vigneti e distese di olivi interrotti qua e la da secolari cipressi.
 
Uno scorcio delle Colline Pisane: in primo piano i nuovi vigneti di Morrona
 
La tenuta ha un'estensione di circa 500 ettari di cui 60 a vigneto e 25 a oliveti. Tra i vini, oltre ad uno squisito Chianti delle Colline Pisane DOCG (caratterizzato da un eccellente rapporto qualità/prezzo) due bianchi ed un vinsanto tradizionale, l'azienda produce due rossi importanti: il Vigna Alta ed il N'antia. I Vigna Alta è un sangiovese pressoché in purezza (con piccole aggiunte di canaiolo) ottenuto dai vigneti più vecchi e con una sapiente limitazione delle rese. Il N'antia rappresenta invece il compromesso tra vitigni autoctoni, ancora sangiovese per il 40%, ed internazionali, cabernet e merlot rispettivamente per il 40 e 20%. Entrambi i vini maturano in piccoli fusti di rovere da 225 litri, le tanto discusse barrique oggetto del contendere tra innovatori e tradizionalisti.
 
la suggestiva cantina della Badia di Morrona ove sono ospitate oltre 400 barrique
 
Proprio sotto la chiesa della Badia, si apre una caverna scavata nel tufo che già nei secoli scorsi era utilizzata come cantina. Sapientemente restaurato, l'ambiente è oggi diventato il luogo in cui riposano le oltre 400 barrique possedute dall'azienda. Le condizioni naturali sono ottimali per la maturazione e conservazione del vino; la temperatura infatti oscilla dai 14 ai 16 gradi e l'umidità si mantiene costantemente attorno all'80/85%. In questo suggestivo scenario, stretti tra le cataste di botti, Corrado Dal Piaz ha tenuto la sua lezione sull'uso della barrique e come essa interagisce sulle caratteristiche di un vino.
 
Corrado Dal Piaz, "ladro" (n.d.r. strumento per prelevare dei campioni di vino dalle barrique) alla mano, versa il vino nei bicchieri dei soci
 
A concludere la lezione l'assaggio in anteprima di sangiovese, cabernet e merlot delle annate 1999 e 2000 prelevati direttamente dalle botti. E' giunta nel frattempo l'ora di pranzo. In una delle sale che si aprono sull'ex chiostro della badia, un ricco buffet con i prodotti dell'azienda attende i nostri soci. Salumi (a Morrona si allevano alcuni capi di pregiata cinta senese), formaggi, olio, baccelli, fragole, cantucci e tante altre prelibatezze placano la fame dei partecipanti che, per non smentire la loro fama di arcigolosi, si danno da fare nello "spolverare" i numerosi piatti di portata.
 
Maurizio, uno degli organizzatori, alle prese con la "piccola" chiave della cantina
 
I ringraziamenti personali a Corrado Dal Piaz ed a tutta l'azienda di Badia di Morrona per l'accoglienza e l'ospitalità. E' proprio grazie alla passione ed alla disponibilità di persone come Corrado se il vino di qualità accresce ogni giorno il suo numero di adepti.
 
Testi e foto: Daniele Bartolozzi

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