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Camminar le vigne

 
     

Paolo De Marchi e la sua azienda, Isole e Olena, non hanno certo bisogno di presentazioni. E’ sufficiente ricordare che nella annuale classifica pubblicata dalla rivista americana Wine Spectator (la bibbia per tutti gli enofili) il Cepparello 1997 figura come terzo miglior vino del mondo (!), primo degli italiani e davanti a tutti i mostri sacri d’oltralpe. Noi della CANTINA DEL SABATO abbiamo dovuto pazientare qualche mese (causa i lavori di ristrutturazione, tuttora in corso) prima di poter fissare un incontro ma alla fine la nostra attesa è stata pienamente ricompensata. La visita, a cui hanno preso parte 25 soci (“sold out” dalla fine di luglio), non poteva avere titolo più appropriato: CAMMINAR LE VIGNE CON PAOLO DE MARCHI. Con la sua preziosa guida abbiamo infatti compiuto un lungo giro tra i vigneti di Isole e Olena scoprendo molti dei “segreti” che, anno dopo anno, rendono i vini di questa azienda tra i migliori del nostro paese.
Eccovi dunque alcuni dei momenti piu’ significativi e divertenti del nostro lungo “tête-à-tête” con Paolo De Marchi.


CHARDONNAY Lo chardonnay è arrivato per sbaglio ad Isole e Olena. Avevo chiesto ad alcuni amici e colleghi produttori delle barbatelle di cabernet sauvignon per un nuovo vigneto. Quando le giovani viti piantate iniziarono a produrre i primi piccoli frutti mi accorsi subito che c’era qualcosa che non andava: l’uva era bianca e non nera! Per un errore mi avevano consegnato dello chardonnay invece del cabernet ..
SYRAH Nei miei vigneti ho piantato il syrah perché la ritengo l’uva che meglio combina con il nostro sangiovese: al naso ha una speziatura che lo ricorda, il colore è solitamente molto intenso, qualità che spesso manca al nostro vitigno.
CEPPARELLO Il Cepparello è indubbiamente il vino di punta della mia azienda. Primo, perché è il vino di cui produco il maggior numero di bottiglie, secondo, perché viene fatto con l’uva più importante del nostro territorio: il sangiovese.
VIN SANTO Ho sempre creduto nel Vin Santo. Mi fa dunque piacere vedere oggi molti colleghi produttori cimentarsi ad alti livelli con questo vino.
EQUILIBRIO Nei miei vini cerco sempre l’equilibrio, talvolta anche a costo di rinunciare ad un pò di potenza.
IL CARATTERE TOSCANO I paesi emergenti sono oggi già in grado di farci concorrenza con la qualità e soprattutto per i prezzi dei loro vini. Se vogliamo continuare a mantenere le nostre quote di mercato dobbiamo offrire prodotti eccellenti e far si che i nostri vini esprimano pienamente il territorio da cui essi provengono, talmente complesso e particolare da non poter essere ripetuto in nessun altro luogo di questo mondo.
UVE MIGLIORATIVE? NO, COMPLEMENTARI Non userei il termine “migliorative” per definire le uve internazionali unite al sangiovese. Per nostra fortuna, esso (mai comunque fermarsi nella ricerca e nella sperimentazione) può oggi dar vita a grandi vini anche in purezza. Non sono con questo contrario all’uso dei vitigni internazionali in uvaggio, anzi, possono essere talvolta “complementari” apportando peculiarità che il sangiovese per sua natura non ha.
SUPERTUSCANS Oggi, forse, è diventata una moda ma il motivo per cui negli anni passati molti produttori hanno deciso di uscire dalla denominazione Chianti scaturiva dal fatto che il disciplinare certo non aiutava chi era intenzionato a lavorare seriamente sulla qualità dei propri vini.
ANNI 70 Se penso all’enorme quantità di vino che a metà degli anni settanta si produceva ad Isole e Olena (tra l’altro con vigneti con poco più di un migliaio di ceppi per ettaro) ancor oggi quasi me ne vergogno. Tutto il Chianti all’epoca prodotto era di bassa qualità; ad un certo punto il mercato voltò giustamente le spalle al nostro vino facendo crollare i prezzi. Da li è nato lo stimolo a fare qualcosa di diverso, a migliorarsi.
INTERNET Confesso di essere assolutamente negato per il computer anche se sono cosciente che il futuro del vino passa anche da li, soprattutto per quanto riguarderà le vendite.
GIORNALISTI ASTROLOGI Sorrido quando leggo sui giornali, a fine agosto, un mese prima della vendemmia, che l’annata sarà buona, ottima o eccellente. Faccio i debiti scongiuri perché, come ogni vignaiolo sa bene, basta una grandinata poco prima della raccolta per mandare in fumo il lavoro di un anno intero.
CASE E VIGNETI Ricordo ancora quando a metà anni settanta arrivai qui in Toscana. I primi ospiti a cui facevo visitare l’azienda commentavano: bella, ma ci sono troppe case .. Oggi le stesse persone probabilmente direbbero: bella, certo ci fosse qualche colonica in più potresti evitare di sudar fatica con i vigneti ....
PROGETTI FUTURI Mi sto interessando ad una piccola azienda di famiglia sulle colline vicino Biella, nella zona di Gattinara. La mia prossima sfida porta il nome di nebbiolo (guarda caso De Marchi è di origini piemontesi!!)
VENDEMMIA :MECCANICA O MANUALE? In passato ho fatto già esperienze di vendemmia meccanica, sistema di cui non mi ritengo né un sostenitore, né un detrattore. Il problema non si pone se non si hanno vigneti “pensati” per la vendemmia meccanica ed in numero tale da giustificare un simile investimento. Ciò premesso, ritengo che ancora oggi i picchi qualitativi si ottengano con la vendemmia manuale, ma la qualità media della vendemmia meccanica è spesso superiore. Questo perché mentre stai accuratamente scegliendo le uve di un vigneto quelle di un altro magari rischiano di marcire e tu non disponi di uomini e mezzi per vendemmiarle manualmente tutte nello stesso momento. Questo per dire che talvolta la velocità di raccolta delle uve è importante quanto la selezione delle stesse.
ANNATA 2000 Ci sono stati quest’anno 15 giorni ad agosto in cui la temperatura media giornaliera ha sfiorato i 30°. La sera qui ad Olena, invece che rinfrescare, continuava a fare un caldo incredibile (26/27°). Le uve ne hanno un pò sofferto ed in alcuni punti i grappoli risultano bruciati dal sole.

 

   
     
   

 

CI SCUSIAMO CON PAOLO DE MARCHI PER AVER OMESSO MOLTISSIMI PASSAGGI IMPORTANTI DELLA NOSTRA LUNGA CHIACCHERATA. LE SUE PAROLE, NE SIAMO CERTI, NON SONO ANDATE PERSE; RIMARRANNO A LUNGO NEL BAGAGLIO CULTURALE DEI PARTECIPANTI ALLA VISITA CHE ADESSO, GRAZIE A LUI, SI SENTONO DEI “CONSUMATORI” DI VINO PIU’ ATTENTI E PREPARATI.

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