medici non responsabili dei danni da cattiva gestione ospedale

NdS come si fa a stabilire che ho sbagliato perchè non son capace o perchè invece la direzione sanitaria mi ha messo in condizione di sbagliare ?
Non so perchè, ma la vedo dura  . . . .

I medici non sono responsabili di eventuali danni ai pazienti causati da disservizi legati alla cattiva gestione e all’organizzazione della struttura sanitaria. E’ il pronunciamento del giudice del lavoro di Roma, Paola Giovene, in risposta al ricorso presentato da camici bianchi di un grande ospedale romano che consideravano rischiosa – per i pazienti e per gli stessi professionisti – una direttiva della struttura capitolina in cui si impone la riduzione del numero di chirurghi di guardia per l’emergenza-urgenza, passati da 3 a 2. Il giudice – nell’ordinanza del 21 luglio – sottolinea che “nessuna responsabilità può essere imputata al medico operante in una struttura sanitaria, in caso di disservizi dovuti all’inefficienza organizzativa della stessa, per carenza o cattiva distribuzione tra i reparti di personale, strumentazione e mezzi in generale”. Per il magistrato “in tal caso la relativa responsabilità ricade piuttosto su chi è preposto all’organizzazione. Che risponde quindi del suo operato in caso di danni conseguenti a carenze organizzative”. E in particolare, precisa il giudice del lavoro, “nella fattispecie in esame, sarebbero gli organi preposti alla gestione dell’ospedale a rispondere di eventuali disservizi che dovessero derivare da un’inadeguata predisposizione dei turni di guardia”. “Questa ordinanza rappresenta sicuramente una pronuncia significativa e anche innovativa – commenta all’ADNKRONOS SALUTE Domizio Antonelli, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Coas – infatti le precise e puntuali osservazioni del magistrato del lavoro escludono la responsabilità del medico ospedaliero quando i danni causati al paziente derivano da disservizi organizzativi”. Per Antonelli, ciò “deve fare riflettere – ha concluso – su quei casi di cosiddetta malasanità in cui si può trovare coinvolto un medico innocente, colpevole solo di praticare la propria professione in un ospedale mal diretto. Inoltre, bisogna interrogarsi su come fare per evitare le cattive gestioni e i danni legati ai disservizi a cui fa riferimento il magistrato del lavoro”.

“Un’ordinanza sacrosanta”. Parola di Stefano Biasioli, presidente nazionale della Cimo-Asmd, che commenta così il pronunciamento del giudice del lavoro di Roma, Paola Giovene, in risposta al ricorso presentato da alcuni medici di un grande ospedale romano, che con una direttiva ha imposto la riduzione del numero di chirurghi di guardia per l’emergenza-urgenza. “Questa ordinanza – spiega Biasioli all’ADNKRONOS SALUTE – mette in risalto quanto noi chiediamo da tempo in materia di responsabilità. Richieste, però, puntualmente inascoltate dalle Regioni”. Su questo fronte Biasioli non sembra però abbassare la guardia e, forte anche di questa sentenza, si dice pronto a dare battaglia affinché vengano tutelati i diritti dei camici bianchi. “In sede di rinnovo contrattuale affronteremo questo tema e proporremo soluzioni per limitare i danni legati ai disservizi. Una su tutte: coinvolgere nella gestione degli ospedali anche i medici, spesso lasciati ai margini”.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *

prenotazione