la prima causa di morte nel mondo

è l’acqua non potabile !
In prossimità della giornata mondiale dell’acqua (22 marzo, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992) ho avuto la fortuna, casualmente, di passare in piazza Andrè Malraux (Parigi) mentre era in corso una mostra di solidarites international, organizzazione no profit francese, per sensibilizzare la popolazione sul grave (non per noi, nè per i francesi che abbiamo a disposizione acqua potabile 24 ore su 24 a casa, aprendo comodamente il rubinetto)  problema dell’acqua non potabile, prima causa di morte nel mondo . . .
Sono rimasto impressionato dalla bellezza estetica dell’installazione acquosa scelta per comunicare ai passanti la problematica e ricercandola, a fatica, ho trovato il video in rete (di gran livello qualitativo, guardatelo!).
Di acqua potabile avevo già parlato qui; ricordate che L’Italia è il Paese dell’acqua minerale: secondo una ricerca di Legambiente nel 2008 sono stati imbottigliati 12,5 miliardi di litri di acqua, per un consumo pro capite di 194 litri, più del doppio della media europea e americana. Acqua di sorgente prelevata da 189 fonti da cui attingono 321 aziende imbottigliatrici “che pagano spesso cifre irrisorie per realizzare poi enormi profitti, come dimostra il giro di affari di 2,3 miliardi di euro raggiunto nel 2008″

4 commenti su “la prima causa di morte nel mondo

  1. Io penso che in Italia, tra le cause di morte, dovremmo annoverare anche quanto restiamo al telefono per richiedere il referto di semplicissime analisi del sangue: un mese e mezzo di attesa tra l’altro per averli (e se nel frattempo fosse una cosa grave?) dichiarati dopo anche 20 minuti al telefono. Al dipartimento di medicina di laboratorio di lungarno s.rosa a Firenze, direttore dr.Luca Doni.

  2. non posso che esser d’accordo, per quanto riguarda il disservizio da te sperimentato
    Che sia una causa di morte, parliamone: se consideri l’enorme quantità, in incremento negli ultimi tempi, di esami diagnostici inutili, spesso prescritti per prassi di medicina difensiva, mi sa che è un pò una drammatizzazione . . .

  3. Si volevo enfatizzare… ma mi spiego meglio: e aspettando due mesi per avere le analisi del sangue, se in quelle analisi c’è qualcosa che non va veramente, non sono due mesi persi per la cura? Tutto lì.

  4. di sicuro
    è altrettanto vero che l’abuso della diagnostica strumentale (tanto è gratis!) non può che generare tempi sempre più lunghi nei quali rischiano di restare ingolfati i malati veri, seri, che hanno bisogno di diagnosi e cure veloci . . .
    Avrà forse letto, signor Manfredi, dei costi della medicina difensiva, destinati ad aumentare vertiginosamente (e non, solo, per colpa dei medici, anzi . . . .)
    il conto, alla fine, verrà presentato a noi tutti e la fuga (per chi può) verso il privato, sarà l’unica soluzione a meno che non si legiferi saggiamente, tenendo conto della giusta aspirazione a star bene e della limitatezza delle risorse che non consentono di concedere tutto a tutti

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