ho dei disturbi

Sarà il notare un atteggiamento – diffuso – di far peggio chè tanto è uguale (lo scudo fiscale, la riforma dell’istruzione, la tanto sbandierata fuga dei cervelli, l’acqua pubblica privatizzata, le leggi ad personam, le tariffe sanitarie scontate, la professionalità svenduta, il menefreghismo di parte dell’utenza che ha possibilità di accedere a servizi professionali di qualità e non se ne cura con danno – palese – per la collettività) che mi fa passare un pò la voglia (stamattina, in tre ore, tre appuntamenti saltati: 45 minuti per farmi gli affari miei, tre persone che avrebbero potuto fruire del buco in agenda ma che – causa maleducazione dell’utente – non ne hanno avuto la possibilità).
Faccio accomodare un paziente relativamente giovane con cui tento l’inquadramento anamnestico: come mai facciamo quest’esame ?
Risposta: Ho dei disturbi vari, il medico mi ha mandato.
A seguire, silenzio . . .
Devo per forza insistere ? Se ti chiedo vuol dire che m’interessa, e m’interessa prevalentemente nel tuo interesse chè l’esame posso e so farlo anche in maniera piatta, senza approfondimento, e poi qualcun altro caverà la castagne dal fuoco . . .
E così faccio, non insisto, non investo ulteriori energie: esame – come prevedibile – negativo, la palla passa a qualcun altro . . .
Tanto è uguale no?

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